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CANILE DI CREMONA: AUTOPSIE FRA 90 GIORNI

CANILE DI CREMONA: AUTOPSIE FRA 90 GIORNI
Venerdì scorso il Dott. Rosario Fico è arrivato da Grosseto per prelevare le 32 carcasse di animali sotto sequestro dal 3 marzo presso il canile di Cremona. Solo fra 90 giorni si avranno risposte precise.

Dopo le denunce di alcuni volontari che sospettavano che molti animali all'interno del canile di Cremona fossero stati uccisi senza alcuna giustificazione riferita al loro stato di salute o alla loro pericolosità, 32 carcasse di animali sono state messe sotto sequestro il 3 marzo dai NAS in attesa che l'inchiesta avviata dal Pm Cinzia Piccioni possa dare risposte precise sulla corretta gestione del canile.


Venerdì scorso, il Dott. Rosario Fico, veterinario dell'IZS di Grosseto e responsabile del Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria, nominato perito del Tribunale di Cremona, ha prelevato le 32 carcasse per effettuare su tutte l'autopsia che dovrà determinare le cause della morte e nel caso di decesso per procedura di eutanasia se questa fosse giustificata dalle condizioni di salute dell'animale.

Il perito si è impegnato a consegnare la perizia al Gip Clementina Forleo nel giro di 90 giorni. Solo questa perizia potrà portare ad una conclusione l'inchiesta in atto. Nel frattempo, negli stessi giorni, una fuga di notizie dal Tribunale di Cremona e ripresa dai giornali locali, ha confermato che nell'inchiesta sarebbero coinvolte altre persone, fra cui due noti veterinari cremonesi: Aldo Vezzoni e Graziano Pengo. La notizia uscita senza che i due diretti interessati ne fossero minimamente informati ha sorpreso l'ambiente veterinario nazionale sia per la notorietà dei due colleghi che per la loro conosciuta professionalità.

Secondo il quotidiano La Provincia, e dobbiamo riferirci a questo non avendo informazioni ufficiali: " Vezzoni avrebbe prescritto un numero eccessivo di ricette di Tanax senza verificarne l'uso, Pengo avrebbe certificato la morte di decine di cani". Dalla Clinica del Dr. Vezzoni, che attualmente si trova in California come relatore ad un congresso internazionale, ci è stato confermato che ad oggi non è arrivata alcuna informativa a suo carico dal tribunale. Sentito telefonicamente, il Dr. Vezzoni ha dichiarato che non era il veterinario referente del canile e che aveva si emesso negli ultimi quattro anni 4 ricette di Tanax, ma solo come destinati alla scorta del canile, cioè dell'armadietto farmaceutico della struttura.

Le ricette sono sempre state emesse in triplice copia, di cui una inviata regolarmente alla Asl da parte del grossista, come previsto dalla normativa vigente. Si è trattato pertanto di ricette per scorta e non di ricette per somministrazione. La ricetta per scorta, infatti, consente solo l'acquisto del medicinale, ma non il suo impiego che deve essere invece autorizzato di volta in volta dal veterinario responsabile della scorta, che non era il Dr. Vezzoni. Egli si è prestato ad emettere le ricette per scorta gratuitamente, come sostegno volontario dell'attività del Rifugio, consapevole che altri Colleghi avrebbero poi autorizzato e monitorato l'utilizzo dei medicinali della scorta. Il Dr. Vezzoni  ha anche dichiarato di aver già incaricato il suo legale per querelare il giornale "La Cronaca di Cremona". per diffusione di notizie false e diffamatorie.

Nessuno ha mai messo in discussione l'operato di Vezzoni visto che venivano rispettate le procedure previste dall'attuale normativa sul farmaco veterinario.
Il Presidente dell'ANMVI, Sandro Barbacini, informato della notizia apparsa sui quotidiani, ha espresso a nome del Consiglio dell'Associazione e di tutti i veterinari che rappresenta, la più ampia fiducia e solidarietà ai due colleghi coinvolti nell'inchiesta. L'ANMVI ritiene inoltre di poter escludere ogni loro responsabilità, ed in particolar modo è vicina al collega Vezzoni che oltre ad essere fondatore dell'Associazione è da sempre stimato professionista a livello internazionale ed apprezzato da tutto il mondo veterinario per la sua serietà ed impegno per la crescita culturale e professionale della categoria.


Anche il Dott. Emilio Olzi, Presidente dell'Ordine Provinciale dei Veterinari di Cremona, è intervenuto ricordando che "nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta all'Ordine da parte dell'autorità giudiziaria circa l'assoggettamento ad indagine dei due veterinari iscritti all'Albo".