La veterinaria abruzzese ai veterinari abruzzesi. L'Anmvi chiede di riattivare subito il tavolo di coordinamento territoriale. Lettera alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Protezione Civile: troppa improvvisazione ed iniziative estemporanee. Gatto sterilizzato in "emergenza" si risveglia durante l'intervento. Rischio emergenza malpractice. Piani di sterilizzazione di massa dei gatti in Abruzzo, randagi e di proprietà. Ne parlano i giornali, ma di ufficiale non c'è nulla. Di certo i medici veterinari abruzzesi non sono stati interpellati.
Con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, al Capo Dipartimento per la Protezione Civile, al Sottosegretario Martini e alle autorità regionali, l'Anmvi chiede che si riapra urgentemente un tavolo di coordinamento territoriale che- riunite le rappresentanze politiche, istituzionali e veterinarie del territorio- individui le priorità d'azione ed elabori un piano di intervento veterinario mirato.
"Nei territori abruzzesi- è scritto nella lettera- continuano a prestare attività di assistenza veterinaria volontari (enti, organizzazioni pubbliche e private) che agiscono al di fuori di ogni coordinamento con il territorio, anche provenienti da altre Regioni. Essi operano frequentemente in condizioni di assoluta precarietà e improvvisazione, tanto da far registrare prestazioni veterinarie al di sotto degli standard sanitari minimi quando non di vera e propria malpractice ai danni degli animali assistiti".
Nella lettera, inviata per conoscenza all'Izs di Teramo, all'Ordine di L'Aquila e alla Fnovi, l'Anmvi chiede a Governo e Regione che sia ripristinata e riattivata la rete delle attività medico veterinarie abruzzesi, reintegrando sistematicamente i medici veterinari abruzzesi nelle azioni di sanità animale del territorio, attivando formule di convenzione.
E' necessario e urgente che il tavolo di coordinamento abruzzese elabori: stime ufficiali delle reali esigenze di controllo e di contenimento della popolazione animale (cani e gatti, randagi e di proprietà) e piani di intervento veterinario con soluzioni tempistiche e di logistica rapportati alla situazione territoriale ( disponibilità di strutture e di professionisti, attrezzature e materiale sanitario, consistenza della popolazione animale e delle esigenze sanitarie).
"E' bene chiarire - prosegue l'Anmvi- che i medici veterinari abruzzesi non avvertono alcuna necessità di "rinforzo" delle loro prestazioni, erogate con rigorosa professionalità ed efficienza fin dalle prime ore del sisma, sia nel Comune di L'Aquila e zone limitrofe, sia sulla costa". I medici veterinari abruzzesi "chiedono con urgenza di essere prontamente e attivamente reintegrati nelle azioni di sanità animale, di non essere espropriati delle loro competenze e del loro lavoro e di impedire che iniziative demagogiche, pur di ottenere un facile impatto mediatico, danneggino seriamente la ripresa delle attività professionali veterinarie del territorio".