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FARMACI VETERINARI GENERICI? ANMVI FAVOREVOLE

FARMACI VETERINARI GENERICI? ANMVI FAVOREVOLE
Il ritardo sui generici è un ritardo sui risparmi. L'Antitrust UE chiede di facilitare l'accesso ai farmaci equivalenti.  In Italia il sisma dell'Abruzzo e  la crisi hanno indotto le autorità ministeriali a riflettere sulla possibilità di prevedere i farmaci generici anche in veterinaria.

Farmaci generici anche per la veterinaria? Se ne può parlare. Nel solco dell'analisi avviata al tavolo tecnico ministeriale del 2 luglio scorso, l'Anmvi si dice favorevole a valutare l'esigenza di contenimento del costo dei farmaci e a ragionare sui cosiddetti "generici" anche nel settore veterinario.

L'importante- è il parere dell'Associazione - è che si analizzi la questione con i dovuti distinguo rispetto al sistema degli equivalenti in campo umano e sulla base delle specificità del settore veterinario.

Che al Ministero della Salute si stia riflettendo sui medicinali veterinari generici era già stato preannunciato dal Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, Gaetana Ferri, nel corso dell'ultimo congresso annuale della Sivar.

Sulla scia del sisma in Abruzzo, ma anche in virtù della congiuntura economica si è dunque cominciato a ragionare sui costi dei farmaci anche nelle sedi ministeriali e fra gli addetti ai lavori. Nulla di definito ancora, ma le valutazioni sono in corso e per nulla di breve termine, perché la questione dei farmaci veterinari equivalenti in medicina veterinaria non è per nulla sovrapponibile a quella in umana.

Il tema è stato di attualità nazionale in relazione alle misure urgenti per la popolazione dell'Abruzzo e ora è alla ribalta comunitaria, dopo la pubblicazione del rapporto Antitrust Ue sulla concorrenza nel settore farmaceutico arrivando alla conclusione che occorre "intensificare l'analisi relativamente alla legislazione comunitaria in materia di intese, in particolare continuando a sorvegliare gli accordi conclusi tra i laboratori di prodotti originari e i produttori di farmaci generici".

La Commissione europea stigmatizza il ritardo nell'immissione sul mercato di medicinali generici e il calo nel numero di prodotti farmaceutici innovativi che arrivano sul mercato.

Ma non è solo un problema di concorrenza, ci sono infatti carenze anche nel quadro normativo. "Nel settore farmaceutico dobbiamo avere più concorrenza e meno burocrazia", afferma in una nota il commissario europeo alla Concorrenza, Neelie Kroes, e aggiunge: "Questo settore è troppo importante per la salute e le finanze dei cittadini e dei governi europei per poter accettare soluzioni sub ottimali".