Bene il contratto, ma una trattativa lunga 385 giorni è troppo. Il Presidente del comitato di settore per il comparto Sanita' della Conferenza delle Regioni, Romano Colozzi, torna a chiedere al Governo che "una vera riforma della contrattazione".
Un sospiro di sollievo per la firma del contratto dei medici, ma anche una dura reprimenda per una procedura che mostra sempre più evidente una discreta dose di farragine. E' soddisfatto, ma non troppo, il Presidente del comitato di settore per il comparto Sanita' della Conferenza delle Regioni, RomanoColozzi, assessore alle Finanze della Lombardia, alla notizia della firma definitiva del contratto nazionale dei medici e veterinari del servizio sanitario pubblico (biennio economico 2006-2007, quadriennio normativo 2006-2009) avvenuta all'Aran.
"Finalmente. Ma una procedura di 385 giorni per arrivare alla firma di un contratto mi sembra eccessiva". "Il Comitato di settore- spiega Colozzi- aveva deliberato gli atti di indirizzo per l'avvio delle trattative il 27 settembre del 2007. La Finanziaria 2008 aveva reso necessaria un'integrazione delle direttive che il comitato ha deliberato il 26 marzo di quest'anno. Ora la firma definitiva". Insomma, "dall'emanazione degli atti di indirizzo ad oggi, le norme vigenti e i passaggi burocratici obbligatori hanno determinato un'attesa di ben 385 giorni". Per l'assessore lombardo, però, "è indispensabile che il ministro Renato Brunetta e il governo mettano mano al piu' presto ad una vera riforma della contrattazione, per evitare ulteriori sprechi di tempo e di denaro pubblico".
I sindacati di categoria, nessuno escluso, hanno dunque messo la firma che chiude l'iter del rinnovo del quadriennio normativo 2006-2009 e del primo biennio economico 2006-2007. Il rinnovo porterà, nella busta paga di novembre, un aumento medio di circa 260 euro lordi per i 110.000 dirigenti medici e veterinari, con circa 390 euro lordi mensili per i direttori di struttura complessa, di 303 per i responsabili di struttura semplice, di 215 per gli incarichi professionali e di 149 per chi ha meno di 5 anni di anzianità.
Secondo il Ministro Maurizio Sacconi " con il rinnovo in questione si sono poste le premesse per un ulteriore dialogo tra governo, Regioni e rappresentanze sindacali delle professioni sanitarie con lo scopo di condividere la riconversione e la razionalizzazione dei modelli sanitari regionali per conciliare controllo della spesa e maggiore qualità dei servizi socio - sanitari e assistenziali". (regioni.it)