Il Presidente della FNOVI ha scritto alle autorità destinatarie della relazione del Garante Catricalà sullo stato dell'arte della concorrenza in Italia: "dubbi sulla sostenibilità etica dei principi esposti dall'Antitrust qualora applicati alle prestazioni medico sanitarie".
L' Antitrust ha presentato ieri alle autorità parlamentari e di governo la sua relazione sullo stato di salute dei principi del mercato e della concorrenza in Italia.
Anticipate nei giorni scorsi dallo stesso Garante, le argomentazioni sulle professioni sono state duramente criticate dal Presidente della FNOVI che oggi ha inviato una lettera di "preoccupazione e dissenso" alle competenti autorità.
"Insistendo sulla inadeguatezza delle professioni rispetto alle dinamiche di mercato- scrive il Presidente Gaetano Penocchio- il documento ripropone l' assunto che anche le professioni mediche e sanitarie obbediscano a logiche di compravendita e di consumo e non già ad una missione di tutela della sanità pubblica e del paziente. E' da questa fuorviante impostazione che sono derivati gli interventi della scorsa Legislatura, citati nel documento dell'Agcm in questione, e ricordati come evoluzioni positive in direzione di una concorrenziale regolazione dei servizi professionali".
"E' appena il caso di ricordare - prosegue la lettera- che la rimozione dell'obbligatorietà delle tariffe fisse o minime e la "liberalizzazione" della pubblicità sanitaria hanno avuto effetti destabilizzanti sia sul piano deontologico che nei confronti dell'utenza, oggi priva di parametri di costo per le prestazioni sanitarie garantite e raggiunta da messaggi pubblicitari tesi ad incoraggiare il consumo di prestazioni mediche secondo logiche puramente commerciali".
La Federazione Nazionale dei Veterinari Italiani non esita a "manifestare dubbi sulla sostenibilità etica dei principi esposti dall'Antitrust qualora applicati alle prestazioni medico-sanitarie".
Dopo le tariffe e la pubblicità sanitaria, il Garante prende di mira il numero programmato, l'abilitazione e il ruolo dell'Ordine professionale. In proposito il Presidente della FNOVI ricorda che l' istituzione ordinistica svolge un ruolo ausiliario dello Stato e " nel garantire l'utenza si fonda su cardini che oggi si mettono in discussione: le attività riservate e l'abilitazione".
"Chi scrive - prosegue la nota - può vantare un rinnovato Codice Deontologico, all'avanguardia sul piano etico nella veterinaria europea, e non potrà accettare che logiche di mercato, ovvero di consumo e di profitto, vadano a minare i fondamenti del contrasto al reato di abuso di professione e del diritto del paziente ad essere curato da professionisti adeguatamente formati e abilitati. Confidiamo - conclude- in una sensibilità politica più matura e meno ideologicamente tesa a punire le professioni, dimenticando così il ruolo delle professioni sanitarie".