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ANTITRUST: TOGLIERE IL NUMERO CHIUSO

ANTITRUST: TOGLIERE IL NUMERO CHIUSO
Occorre una nuova stagione di liberalizzazioni. L'Antitrust definisce "strategici" ulteriori interventi sulle professioni. L'accesso deve essere, in linea di principio, libero. Giustificabili le tariffe massime. Esame di Stato? Non sempre.

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato- Agcm- , nella riunione del 9 giugno 2008, ha approvato una segnalazione al Governo e al Parlamento nella quale vengono esaminati i settori economici più importanti per il Paese ed evidenziati gli aspetti limitativi della concorrenza nei diversi mercati.

Il documento rappresenta un contributo di analisi tecnica che l'Autorità intende mettere a disposizione del legislatore. Secondo il Garante Catricalà, nel comparto dei servizi professionali alle misure concorrenziali introdotte nella scorsa legislatura è seguita, a volte, l'adozione di interventi normativi speciali di segno opposto. Dall'indagine conoscitiva svolta dall'Autorità emerge una realtà non confortante, caratterizzata dalla diffusa permanenza di una sostanziale impermeabilità dei codici deontologici alle esigenze di modernizzazione.

Nel comunicato dell'Antitrust si legge anche che l'accesso alla professione deve essere, in linea di principio, libero. Il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d'intesa tra le parti. In alcune circostanze, le esigenze di tutela dei consumatori possono giustificare la previsione, in via eccezionale, di tariffe massime che devono però essere concretamente stabilite in modo più trasparente e immediatamente percepibile per il consumatore, specie con riferimento agli atti standardizzati.

E ancora: "È auspicabile l'istituzione di corsi scolastici e universitari che consentano di conseguire direttamente l'abilitazione. L'imposizione dell' esame di Stato va valutata secondo le circostanze. L'eventuale periodo di tirocinio deve essere proporzionato alle esigenze di apprendimento pratico delle diverse professioni e potersi svolgere non solo presso il professionista, ma anche presso strutture, pubbliche e private. Vanno abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come per esempio nel caso dei notai e dei medici del servizio sanitario nazionale".


E gli Ordini? "Gli ordini devono tutelare la correttezza degli iscritti nello svolgimento della prestazione professionale e l'aggiornamento. I codici deontologici devono prevedere unicamente norme di tipo etico, a garanzia degli interessi dell'utente e della libertà e autonomia del professionista". (fonte agcm.it)