Quando è violato l'articolo 348 del Codice Penale, l'Ordine professionale può costituirsi parte civile. Lo conferma la Cassazione e lo dimostra il Tribunale di Treviso che ha riconosciuto all'Ordine dei Veterinari un risarcimento da 15.000 euro. A processo un commerciante di cani, gatti ed esemplari esotici.
Condanna per esercizio abusivo della professione veterinaria e riconoscimento del danno morale e patrimoniale all'ordine dei medici veterinari della Provincia di Treviso. Il 6 giugno il Tribunale di Treviso ha emesso la sentenza di condanna a due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali per il reato di esercizio abusivo della professione veterinaria nei confronti del Sig. C.Z., riconoscendo contestualmente all'Ordine dei Medici Veterinari, costituitosi parte civile nel procedimento penale, i danni morali e patrimoniali subiti e fissati per un valore di € 15.000.
Né da notizia lo stesso Consiglio Direttivo dell'Ordine, rappresentato nella causa dall'avvocato Fabio Venturino, in attesa del deposito della sentenza e dell' eventuale ricorso in Corte di Appello. La vicenda risale al 2006: i Nas avevano effettuato un controllo nel negozio di C.Z. a Villorba (TV), avvalorato dall'intervento di due medici dell'Asl 9, concluso con la denuncia per la somministrazione abusiva. Il negoziante ha sostenuto che non vi fosse prova che i farmaci presenti nel negozio venissero somministrati da lui stesso, ma il giudice non ha ritenuto valida la versione dell'indagato. Nel negozio c'erano anche molte siringhe, flaconi aperti e fiale usate.
La decisione del Tribunale di Treviso giunge a pochi giorni dalla sentenza della Cassazione che ha confermato la legittimità dell'Ordine a costituirsi parte civile al processo per reato di esercizio abusivo della professione.