Dopo sette anni di sentenze a favore dei professionisti, il Fisco sembra essersi arreso all'evidenza. I professionisti che non hanno autonoma organizzazione saranno senza IRAP. Il Sottosegretario Molgora: in arrivo una circolare dell'Agenzia delle Entrate.
Sono passati più di sette anni dalla storica sentenza della Corte Costituzionale (156/01) che sanciva l'esclusione dall'IRAP dei professionisti che non avessero un'autonoma organizzazione.
Circa sette anni fa il Ministro Tremonti aveva garantito che avrebbe risolto subito il problema dell'IRAP. Probabilmente ora, dopo una sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha confermato la legittimità dell'imposta, ma anche dopo centinaia di sentenze di Commissioni Tributarie Provinciali e Regionali e della stessa Corte di Cassazione, a favore dei professionisti, costate allo Stato non poco, il Governo, e quindi il Fisco, sembrano aver deciso di adeguarsi all'evidenza delle cose.
In risposta ad una interrogazione presentata in Commissione Finanze della Camera, dal Deputato Maurizio Leo, riguardo alle modalità di applicazione dell'IRAP alla luce dei numerosi e recenti indirizzi in merito della giurisprudenza in riferimento alla corretta interpretazione di " autonoma organizzazione", il Sottosegretario all'Economia, Daniele Molgora, ha dichiarato che nella certezza della mancanza del presupposto oggettivo per l'assoggettamento all'imposta, il professionista può evitare la compilazione del relativo quadro e la relativa mancanza non inciderà, né sul corretto invio telematico del modello Unico, né precluderà l'attività di controllo da parte dell'amministrazione finaziaria. Sarà compito del contribuente, ovviamente, dimostrare poi che effettivamente la sua è un'attività non autonomamente organizzata.
Molgora ha anche ricordato che sussiste un'autonoma organizzazione quando il contribuente: sia il responsabile dell'organizzazione, impieghi beni strumentali eccedenti il minimo indispensabile per l'esercizio di un'attività senza organizzazione e si avvalga in modo non occasionale del lavoro altrui.