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BLUE TONGUE, FOCOLAIO BTV1 IN SPAGNA

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La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha trasmesso agli Assessorati alla sanità e all’agricoltura alcune disposizioni urgenti sul rintraccio e il controllo di animali delle specie sensibili introdotte in Italia. Recentemente è stato confermato un focolaio di blue tongue da sierotipo BTV1 in Spagna, in prossimità con il confine con la Francia. Si tratta di un sierotipo non presente in Italia, ad esclusione di alcune provincie della Sardegna, pertanto il Ministero della Salute ha prescritto il rintraccio e il controllo di animali delle specie sensibili introdotti in Italia in provenienza dalel zone di restrizione istituite in Spagna e in Francia. Gli UVAC e gli assessorati sono invitati ad informare tempestivamente la Direzione ministeriale in caso di positività. La lingua blu è ormai presente in circa l’80% del territorio d’Oltralpe e l’Italia sta cercando di difendersi da una situazione a rischio rafforzando i controlli anche nei confronti della Svizzera, Paese che ha autonomamente dichiarato tutto il proprio territorio come zona di sorveglianza e nel quale è stato riscontrato un caso, e dell’Austria. Le condizioni illustrate dal Capo Dipartimento Romano Marabelli alle associazioni di categoria sono: che gli animali provengano da zone indenni, che siano vaccinati contro il siero tipo 8 attraverso il vaccino “vivo” che attualmente è l’unico disponibile, che arrivino da zone sottoposte a misure di restrizione per la malattia a condizione che gil stessi siano stati ricoverati per almeno 15 giorni prima della spedizione presso strutture ufficialmente riconosciute a prova di virus e che abbiano reagito negativamente al test per la ricerca della malattia. Il segnale per le associazioni di categoria è che chi importa il virus pagherà i danni. Critica la posizione di UNICEB che attraverso il presidente Renzo Fossato replica: “se questo è solamente un invito agli operatori di lavorare con la necessaria cautela e prudenza lo accogliamo volentieri, se invece è una minaccia e una deresponsabilizzazione da parte dei Servizi Veterinari italiani dovremo trovare modi e mezzi per combatterla con decisione. ( fonti: izs.it/Agrisole 16-22 novembre 2007)