La Commissione Agricoltura del Senato ha concluso l’esame dello schema di decreto legislativo recante: "Riordino della disciplina nazionale relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare in attuazione della direttiva 2004/41/CE e in applicazione dei regolamenti comunitari in materia" . In Commissione è emerso un orientamento teso all’ inasprimento delle sanzioni “per quei comportamenti che mettano a rischio la salute dei consumatori”. Il Sottosegretario al Mipaaf Mongiello ha dichiarato che “il testo relativo alle sanzioni è stato redatto dai Dicasteri competenti e che il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha sempre manifestato un orientamento favorevole all’applicazione di sanzioni, anche a carattere penale, che siano efficaci, tempestive, dissuasive e proporzionali per garantire la sicurezza alimentare dei prodotti. Mongiello ha anche rilevato che il provvedimento “ già contiene, all’articolo 8, delle sanzioni penali per gli operatori che effettuano attività di macellazione di animali, preparazione, produzione e commercializzazione di carni in stabilimenti o locali che non siano stati preventivamente riconosciuti o registrati dalle autorità sanitarie, al fine di contrastare comportamenti illeciti di particolare gravità, che comportino un reale rischio per i consumatori;. inoltre, tali previsioni sanzionatorie non escludono, l’applicazione di sanzioni penali . La Commissione ha tuttavia approvato, sempre con riguardo all’articolo 8, “ l’opportunità di prevedere la fattispecie penale (arresto fino a sei mesi) in caso di produzione, trasformazione o distribuzione di alimenti in luoghi non autorizzati e registrati ai sensi del "pacchetto igiene" ed elevare almeno la sanzione pecuniaria minima (quella che si applica in tutti i casi di conciliazione) che non appare costituire un deterrente adeguato. La Commissione ha inoltre posto l’accento sulla sanzionabilità delle aziende che non provvedono al ritiro dal commercio di alimenti di propria produzione considerati pericolosi per la salute pubblica, “ in quanto attualmente, a fronte di analisi dei servizi pubblici di controllo che attestano uno stato di rischio, devono essere i produttori a provvedere tempestivamente al ritiro sul territorio nazionale”. Infine la Commissione ha segnalato “la necessità di semplificare e razionalizzare il sistema dei controlli sui prodotti alimentari, attualmente caratterizzato da una eccessiva sovrapposizione di competenze da parte dei diversi enti a ciò preposti”. Il sottosegretario Mongiello ha inoltre richiamato "l’importanza del tema della sicurezza alimentare, con particolare riguardo alle competenze del Ministero della sanità, presso il quale è stato istituito un apposito Dipartimento, e del MIPAAF e ricordato "la recente istituzione, nella città di Parma, dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, e si sofferma sull’importanza di aver individuato la sede dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, che potrà così diventare operativa". Il rappresentante del Mipaaf ha informato la Commissione di " avere intrattenuto, su tale materia a lui delegata, frequenti contatti con il Sottosegretario competente presso il Ministero della salute, assicurando che nei prossimi mesi sarà completato l’importante lavoro di redazione del Codice Alimentare, che costituirà un vero e proprio strumento per garantire la sicurezza alimentare".