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MUTUA , GRAZIOLI REPLICA A LANZA

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“Il socialismo reale ci ha largamente insegnato che il tutto gratis e a carico dello Stato non è proprio il sistema economico premiante”. Così Oscar Grazioli inizia la sua replica al giornalista Cesare Lanza che due giorni fa, dalle pagine di Libero, aveva apprezzato l’idea di realizzare una mutua veterinaria. Avendo ricevuto una “simpatica lettera” da una anziana lettrice, Lanza pubblicava sul quotidiano di Feltri un articolo dal titolo “ Un veterinario gratis per gli animali”. La signora, raccontando di vivere “con la modesta pensione del defunto marito” e di desiderare un animale, spiegava che però “il borsellino non permette extra”. Dunque chiedeva come mai non esista “un veterinario della mutua per chi non possa pagarlo”. Il giornalista giudicava l’ipotesi della lettrice “ragionevole”, perchè “oltrè a salvare la vita di tanti cani e gatti abbandonati, molti anziani non abbienti potrebbero godere di affetto e compagnia- che spesso non trovano neanche negli amici e nei parenti”. Ma Lanza esprimeva anche il dubbio che “ il carrozzone Italia oggi sia pronto a sostenere questo peso: i veterinari e gli indispensabili interventi -aggiungeva-sono molto costosi, senza contare abusi e speculazioni se si creasse l’ennesimo ente pubblico”. La controposta del giornalista era dunque la seguente: “ penso che in ogni città si potrebbero creare centri di assistenza finanziati dai milioni di privati che hanno sincero amore per gli animali, con il sostegno di adeguati sponsor, da individuare tra le industrie che prosperano nel settore”. Drastico il giudizio di Grazioli che bolla come “pessima” l’idea aggiungendo: “Ogni anno si laureano migliaia di veterinari nelle 14 (media europea =3) facoltà volute da politici inetti. Con la zootecnia al collasso, le Ausl che non assumono e il settore degli animali d’affezione con il più alto rapporto “medico-paziente” al mondo vanno a fare i camerieri, i garzoni del barbiere o, se sono fortunati, trovano una clinica che lli impiega a cambiare cassette piene di merda degli animali degenti a 20 euro pr notte e per anni.” Grazioli ribatte anche sul costo delle cure veterinarie: “ un intervento di ovarioisterectomia ( la cosiddetta “totale”) in un cane costa mediamente 250 euro. Una mia parente ha pagato lo stesso intervento in una clinica privata di Bologna 10.000 euro. A tutto ciò aggiungi che sulle nostre prestazioni è stata applicata l’IVA al 20% la stessa dello champagne. Ma perchè il veterinario deve curare il cavallo per un bicchierino d’amaro, soccorrere gratis il gattino malato ed essere sempre presente e puntuale di notte là dove un cucciolo piange? Perchè non lo fanno anche con noi umani i medici, pediatri, geriatri, dentisti, idraulici, elettricisti e meccanici? I veterinari il loro contributo lo danno ogni giorno percependo parcelle che rispetto ad avvocati, notai, medici e dentisti non esito a definire da fame. E non negano a nessuno che abbia veramente bisogno, la loro mano su un qualsiasi botolo, senza curarsi se sia di alto lignaggio, ricco, cavaliere o senza cavallo”. (Libero, 1 luglio 2005)