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PICCIONI, VIETATO NUTRIRLI A TORINO

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Il Comune di Torino ha emesso l’ordinanza n° 1412 che vieta, dal 2 maggio al 31 ottobre di quest’anno, di somministrare cibo ai piccioni nell’area centrale della città, per permettere alla Città di Torino di svolgere un progetto sperimentale indirizzato a contenere e controllare la loro proliferazione. Per i trasgressori, sono previste sanzioni tra i 25 e i 500 euro. Il progetto della Città di Torino è indirizzato a contenere il numero di volatili attraverso la somministrazione controllata di cibo che contiene un antifecondativo, la nicarbazina, che ha dato ottimi risultati in altre città italiane. E’ però necessario che i piccioni siano trattati esclusivamente con questo tipo di mangime, ecco il motivo del divieto imposto dall’ordinanza. Come tutte le diete lo scopo è quello di limitare i danni di un’alimentazione inadeguata. Questa può causare carenze nutrizionali che rendono vulnerabile la specie, soggetta a diverse patologie anche di natura zoonosica, quindi trasmissibili all’uomo. Il progetto è realizzato in collaborazione con i tecnici dell'Asl 4 di Torino che hanno già comunicato in più riprese alla Città i risultati delle attività di controllo e sorveglianza epidemiologica, le quali hanno evidenziato la presenza di consistenti inconvenienti igienico-sanitari causati dal notevole incremento numerico delle popolazioni di piccioni, con rischio per la salute pubblica, oltre che per il benessere e la salute degli stessi animali. L’ordinanza cita recenti episodi di moria che hanno interessato colonie numerose e stabili, il fatto che nelle deiezioni proliferano funghi patogeni, che sono avvenute di recente infestazioni di “zecca molle dei volatili” (argas reflexus), che patologie emergenti a livello mondiale come l’influenza aviaria potrebbero trovare nei piccioni torinesi un possibile veicolo di diffusione.