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L’OBBLIGO ECM SI DIFFONDE IN EUROPA

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Dagli Stati Uniti, si diffonde in Europa l’obbligo legale all’aggiornamento continuo. La panoramica tracciata dalla ricerca dell’IREF ( Istituto per la Formazione della Lombardia) sui sistemi di aggiornamento adottati in 47 paesi nel mondo mostra un quadro variegato, in cui il minimo comune denominatore è la convinzione che per un medico aggiornarsi sia soprattutto una questione etica. L’ECM obbligatoria si sta affermando, con lentezza e con ampie differenze soprattutto nei Paesi ad economia avanzata. In Europa le risorse per l’ECM sono ancora scarse e la partecipazione ai programmi avviene su base volontaria. Nelle regioni nordiche i programmi sono gestiti con ampia libertà di scelta dagli stessi medici. In Svizzera, Olanda e Austria l’obbligo esiste, e prevede una certificazione quadriennale. Modello analogo negli USA, dove i medici specialisti ottengono un’autorizzazione a esercitare limitata nel tempo, rinnovabile a patto di frequentare un certo numero di corsi. Nel Regno Unito dal 1 gennaio 2005, per poter esercitare i medici inglesi dovranno ottenere una “licence to practice” da rivalidare ogni 5 anni presso il General medical Council, l’ente nazionale per la salute e la sicurezza pubblica. Per ottenere la riconferma della licenza i professionisti devono seguire le indicazioni del Good Medical Practice, un documento su standard di competenza e principi di buona pratica clinica. Tra questi, l’aggiornamento di conoscenze e di capacità, il rispettto delle norme, l’eventuale attività di insegnamento e un buon rapporto con il paziente. I crediti sono di due tipi: clinici e non clinici.