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OGM, ASSALZOO: PRONTI ALLE NORME UE

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Le aziende mangimistiche sono pronte da subito ad applicare le nuove regole sull’etichettatura degli OGM e in generale sono già abituate da tempo a seguire una normativa molto severa.” E’ quanto afferma al settimanale Agrisole il presidente di Assalzoo, Francesco Ferrari riguardo all’entrata in vigore a metà aprile dei nuovi regolamenti comunitari. La vera novità sull’etichettatura degli Ogm prevede, infatti, l’estensione alle etichette dei mangimi di obblighi analoghi a quelli previsti per gli alimenti. I mangimi costituiti da ogm o contenenti ogm o loro derivati devono indicare tale presenza in etichetta, con una soglia di tolleranza dello 0,9% (0,5% per gli Ogm in corso di autorizzazione), al di sotto della quale non va indicato nulla. “ Le industrie mangimistiche- sottolinea il presidente- sono a favore di una normativa che tuteli il consumatore, ma il campo degli Ogm va comunque sgombrato da pregiudizi, al di là di facili allarmismi. Anche perchè si tratta di prodotti dichiarati sicuri da Organismi scientifici comunitari”. Ma per quanto riguarda la questione delle farina di soia- le industrie mangimistiche ne utilizzano 4,3 milioni di tonnellate all’anno, di cui circa 3 milioni acquistate all’estero, prevalentemente da Argentina (75%) e Brasile (25%)- i produttori seguono le regole previste per i prodotti “derivati da Ogm”. “ Il problema riguarda prevalentemente gli importatori. Ma i regolamenti UE- precisa Ferrari- prevedono adempimenti in parte distinti, nel caso in cui si tratti di semi in grado di riprodursi, la farina di soia e qualsiasi prodotto sia stato tostato o franto o molito va considerato un prodotto trasformato, quindi derivante da prodotti ogm. Dunque non c’è bisogno dell’identificatore unico. Da nostre analisi risulta che la farina di soia importata è sostanzialmente tutta OGM. PErtanto, sulle confezioni dei nostri mangimi darà apposta l’indicazione: contiene soia prodotta a partire da OGM”.