Da domenica, in tutta Europa, sara' possibile scoprire su almeno 30.000 prodotti alimentari - dalle merendine ai biscotti, dai pop corn al latte di soia - la presenza o meno di organismi geneticamente modificati (Ogm). Ma anche su 32 milioni di tonnellate di mangimi venduti nell'Ue dovra' essere chiaramente citata la presenza o meno di prodotti transgenici. Unica eccezione: il consumatore non trovera' sull'etichetta il riferimento Ogm se la sua presenza e' inferiore alla soglia dello 0,9% per ingrediente. Dopo mesi di attesa e di intensi confronti a livello europeo giunge cosi' in porto la decisione a cui i Quindici hanno dato il loro imprimatur nel luglio 2003 sotto presidenza italiana dell'Ue. Insomma, la parola d'ordine e' ormai: etichettare dal campo alla tavola, dai prodotti importati a quelli trasformati, grazie ad un sistema di rintracciabilita' che punta la sua lente su tutto l'apparato di produzione e di distribuzione in Europa. In concreto i consumatori troveranno sulle etichette dei prodotti preconfezionati o no, contenenti Ogm, la dicitura: ''Questo prodotto contiene organismi geneticamente modificati'' oppure ''Questo prodotto contiene, seguito dal nome dell'organismo o degli organismi geneticamente modificati''. L'obiettivo e' quello di garantire un elevato livello di protezione della vita e della salute dei 450 milioni di cittadini europei, ma anche di tutelare il benessere degli animali, dell'ambiente e gli interessi dei consumatori. L'Europa infatti, con l'applicazione dal 18 aprile della nuova normativa, dispone di un vero e proprio arsenale legislativo di controllo sugli Ogm negli alimenti, nei mangimi e sulla loro eventuale diffusione nell'ambiente. Non solo. Da domenica entreranno in vigore anche le nuove regole sull'autorizzazione di Ogm destinati all'alimentazione, ma anche le sanzioni, che dovranno essere ''proporzionate e dissuasive'' fissate dai singoli stati in caso di violazione della normativa europea. La nuova normativa dovrebbe aprire la strada alla soppressione della moratoria di fatto in vigore dal 1998 sulle nuove autorizzazioni per l'utilizzo di prodotti transgenici. Gia' il 26 e 27 aprile a Lussemburgo, i ministri dell'agricoltura dell'Ue si pronunceranno se dare il via libera, oppure respingere, la proposta di Bruxelles di importare nell'Unione il mais dolce transgenico BT11, utilizzato per produrre pop corn e merendine. - RINTRACCIABILITA' DEGLI OGM - Gli Ogm importati o prodotti dovranno essere identificati con un codice che permetta di conoscere con precisione il tipo di modifica genetica subita. La Commissione Ue terra' un registro e in caso di problemi sara' in grado di ritrovare tutte le informazioni necessarie. La trasmissione dei codici spettera' agli operatori lungo tutta la catena alimentare. Per le miscele di materie prime importate, in particolare mangimi composti da granella di mais o pannelli di soia, bisognera' indicare tutti le varieta' di Ogm ''che sono state usate''. - ETICHETTATURA CIBI E MANGIMI - Dovranno essere etichettati tutti i cibi e i mangimi in cui la presenza di materiale geneticamente modificato autorizzato e' superiore allo 0,9%. - PROCEDURA DI AUTORIZZAZIONE OGM - Per nuove autorizzazioni e' prevista una procedura con un ruolo centrale svolto dall' Agenzia europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma. Quando si tratta di sementi o piante per alimenti, destinate alla coltivazione, sara' obbligatorio chiedere una valutazione di rischio ambientale alle autorita' competenti di uno stato Ue. (ANSA).