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REPORT EFSA

Aviaria HPAI, in corso la più grande epidemia d'Europa

Aviaria HPAI, in corso la più grande epidemia d'Europa
Focolai (HPAI) in Europa e la circolazione di virus HPAI in Russia e Mongolia. Per il Ministero della Salute italiano potrebbe ripresentarsi lo scenario epidemiologico del 2018.

Con l'ultimo report di monitoraggio sull'influenza aviaria in Europa, l'EFSA raccomanda a tutti gli Stati membri di intensificare le misure di sorveglianza e di biosicurezza per evitare possibili nuovi focolai nei prossimi mesi del 2021. La raccomandazione è stata segnalata il 15 ottobre a tutti Servizi Veterinari dalla Direzione Generale della Sanità Animale (DGSAF) del Ministero della Salute.
La DGSAF ha accompagnato la nota con dettagliate indicazioni di rafforzamento della biosicurezza e della sorveglianza nazionale. A preoccupare non è solo il contesto europeo descritto da EFSA, ma anche il recente focolaio nel ferrarese.

La situazione in Europa- L'epidemia di influenza aviaria del 2020-2021, con un totale di 3.777 focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) e circa 22.900.000 di volatili colpiti in 31 Paesi, "sembra essere una delle più grandi epidemie di HPAI mai verificatesi in Europa"- avverte il Ministero. Durante questa estate, tra maggio e settembre, sono stati segnalati 162 focolai di virus HPAI in 17 paesi dell'UE e nel Regno Unito. I focolai si sono verificati nel pollame (51), negli uccelli selvatici (91) e in cattività (20). Nelle ultime due settimane focolai di HPAI sono stati segnalati in Francia, Svezia, Repubblica Ceca e Finlandia.

Contromisure nazionali- Sulla base di queste osservazioni, "è probabile ritenere che la persistenza dell'HPAI A(H5) in Europa possa dare origine a ricorrenti incursioni virali negli allevamenti avicoli - osserva la DGSAF- tenuto conto anche che nell'estate del 2021, sono stati rilevati virus HPAI nel pollame e in diverse specie di uccelli selvatici in zone della Russia collegate alle principali aree di migrazione degli uccelli acquatici selvatici verso siti di svernamento europei".

Elevata variabilità del virus- Per il Ministero della Salute non va sottovaluta l’elevata variabilità dei virus attualmente identificati dimostrata dai venti diversi genotipi di virus circolanti in Europa e in Asia centrale dal luglio 2020, confermando un'elevata propensione di questi ad andare incontro ad eventi di riassortimento genetico tali da determinare infezione anche nei mammiferi e nell’uomo come recentemente avvenuto in Cina e in Russia dimostrando quindi una capacità di continuo adattamenti di questi virus ai mammiferi.

Può ripetersi lo scenario del 2018-2020- In considerazione di quanto verificatosi durante lo stesso periodo dell’anno nel 2018 e 2020 "è verosimile che la medesima situazione epidemiologica possa ripetersi quest’anno e l’infezione diffondersi nell’Europa centrale e meridionale durante il tardo autunno e l’inverno". Inoltre le trascorse attività di sorveglianza attiva effettuate negli uccelli acquatici migratori in Italia nel 2020/2021 hanno evidenziato elevate prevalenze di virus ad alta patogenicità a partire dal mese di Novembre.

Il focolaio nel ferrarese- A conferma di una situazione epidemiologica "estremamente dinamica" e dei rischi sopra evidenziati, si segnala che in data 14.10.2021 è stata accertata una positività virologica per un virus influenzale di sottotipo H5N1a bassa patogenicità in un allevamento di tacchini da carne in provincia di Ferrara.



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