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LA SOLUZIONE DEL GOVERNO

Patuanelli: Regioni in disaccordo ma PSR devono partire

Patuanelli: Regioni in disaccordo ma PSR devono partire
Da sette mesi le Regioni non riescono a trovare un accordo sul riparto del FEASR, il Fondo europeo che finanzia i Piani di Sviluppo Rurale e la condizionalità.


"Il Ministero ha cercato di farsi parte attiva provando a proporre una soluzione senza riuscirci". Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole, ha risposto ad una interrogazione dell'On Dedalo Cosimo Pignatone (M5S) sul mancato riparto del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). La diatriba fra le Regioni va avanti dallo scorso mese di ottobre e a raccontarla in Parlamento è stato lo stesso Ministro: "Sei Regioni del centro-sud richiedevano l'applicazione dei criteri storici, mentre, dall'altro, le tredici Regioni più le Province autonome del centro-nord chiedevano di applicare i nuovi criteri cosiddetti oggettivi.

Riparto e un nuovo Fondo- L'accordo non c'è stato, "ma la programmazione del 2021 è già iniziata e le Regioni devono poter fare e proporre i loro piani di sviluppo rurale- ha detto il Ministro, prospettando l'esigenza di "trovare una quadra in Consiglio dei Ministri. La soluzione che proporremo nel Consiglio dei Ministri di questa o al massimo della prossima settimana - ha detto- è la conferma della proposta di riparto che avevamo fatto ad aprile"

Il riparto proposto dal Mipaaf prevede nel primo anno, il 2021, il 90% dei criteri storici e il 10% dei criteri oggettivi. Il secondo anno, invece, il 70% di criteri storici e il 30% di criteri oggettivi per il riparto. "Questo nuovo criterio di riparto ovviamente incide su cinque Regioni, non per le cifre astronomiche che abbiamo sentito in qualche conferenza stampa, ma per complessivi 92 milioni di euro circa nel biennio"- ha puntualizzato Patuanelli.  Ma non solo. "Abbiamo deciso di creare un Fondo specifico, inserendo quelle risorse (esattamente lo stesso numero di risorse, circa 92 milioni di euro) a tutela di quelle Regioni che con il nuovo criterio di riparto hanno meno fondi".  In questo modo "non ci sarà una Regione che avrà un euro in meno di quanto avrebbe avuto con il riparto secondo i criteri storici. Garantiamo quindi la applicazione piena dei piani di sviluppo rurale e inseriamo più risorse complessive nel Feasr".

Pac post 2020- Infine, ha concluso, "ho già manifestato la disponibilità a tutti gli Assessori a lavorare fin da subito per individuare nuovi criteri dal 2023 che tengono dentro le esigenze di tutti. Si dovrà considerare anche ciò che accadrà alla Pac post-2020, dopo che l'accordo verrà chiuso a livello europeo, spero nel prossimo Consiglio, e quindi lavorare sia sul primo che sul secondo pilastro per trovare le soluzioni migliori per i nostri produttori".