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MINACCE IN SARDEGNA

"Sei morto vattene": la nuova legge non tutela dalla criminalità

"Sei morto vattene": la nuova legge non tutela dalla criminalità
L'ANMVI si unisce alle espressioni di solidarietà e di condanna per esecrabili episodi come quello accaduto, per la seconda volta, a un Veterinario Asl in Sardegna.

Ancora una intimidazione gravissima a un Veterinario sardo, che già nel 2017 aveva avuto la macchina distrutta da un incendio doloso. I fatti sono riportati da La Nuova Sardegna: bombolette spray sui muri delle case per scrivere messaggi minatori con tanto di nome e cognome e minaccia: «Sei morto vattene». A seguire una freccia per indicare la presenza sulla strada di due cartucce inesplose.

Questa la minaccia all'indirizzo di un Dirigente Veterinario Asl del distretto di Macomer, "un macabro avvertimento di stampo mafioso sui muri di una casa disabitata, proprio di fronte agli ambulatori di proprietà dell’Azienda sanitaria"- riferisce la stampa locale.

L’intimidazione potrebbe essere legata ai focolai di agalassia segnalati negli ultimi tempi, in alcuni centri al confine tra la Barbagia e il Marghine. Un grave danno economico per gli allevatori che nelle loro aziende, oltre al sequestro del bestiame, hanno dovuto far fronte all’isolamento degli animali ammalati o sospetti da quelli sani; al divieto di movimentazione delle greggi sotto osservazione e all’utilizzo del latte prodotto; oltre all’obbligatoria segnalazione della presenza della malattia agli ingressi dell’azienda e nelle zone di confine.

L'ANMVI si unisce alle dure parole di condanna del Sindacato dei Veterinari di Medicina Pubblica, che parla di una "mano vigliacca" che scrive sul muro minacce di morte e lascia sul posto anche due cartucce inesplose. "Di fronte a questi episodi ci sentiamo purtroppo inermi perché i vigliacchi che si nascondono nell’ombra spesso non vengono individuati, o qualora sospettati risulta difficile incriminare per mancanza di testimoni"- scrive il Sivemp.

"Questo è un grosso problema che segna una differenza sostanziale del fenomeno tra i veterinari e gli altri professionisti della sanità, in quanto la nostra categoria subisce, a causa delle azioni che obbligatoriamente è chiamata ad applicare nel lavoro quotidiano, oltre alle aggressioni anche gravi atti intimidatori- commenta il Sindacato, consapevole di condizioni ambientali che rendono i Medici Veterinari maggiormente esposti e vulnerabili, "e dove neanche la legge 113/2000 di recente approvazione, pare possa tutelarli o quantomeno fungere da deterrente".