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CONFLITTO ISTITUZIONALE

Orso trentino: pericolo pubblico e naturale aggressività

Orso trentino: pericolo pubblico e naturale aggressività

Muovono da visioni opposte gli approcci del Presidente Fugatti e del Ministro Costa all'orso aggressore: rischio reiterazioni per il primo, attacco "raro" per il secondo.

L'orso non era stato provocato dalle persone che ha ferito. Ha attaccato in pieno giorno in una zona molto frequentata e potrebbe farlo di nuovo. Così, con l’ordinanza del 24 giugno scorso, il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha dato mandato al Corpo Forestale trentinodi monitorare l'area del Monte Peller, in valle di Non, dove un orso ha aggredito due persone. L'ordinanza prevede l'identificazione e la "rimozione" dell'esemplare in quanto "pericoloso per l'incolumità e la sicurezza pubblica", come dal Piano Pacobace (lettera k).

L'ordinanza provinciale colloca "ai massimi livelli della scala di pericolosità" il comportamento dell'orso e pertanto "l'abbattimento costituisce la misura tecnicamente più idonea a garanteire le tempistiche più celeri possibili" per rimuovere i rischi per l'incolumità pubblica.

Il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa- che sta valutando di impugnare l'ordinanza provinciale - ha chiesto una relazione dettagliata del Corpo Forestale per "ricostruire bene l’accaduto".  Per Costa "questi episodi sono estremamente rari in Italia”. Il Ministro chiede "che si individui con estrema certezza l’esemplare coinvolto nella vicenda in quanto, se responsabile dell’aggressione fosse una femmina con cuccioli, si potrebbe fornire una plausibile interpretazione etologica dell’episodio: un’orsa che cerca di allontanare una minaccia per i propri cuccioli, se spaventata, potrebbe reagire con naturale aggressività. È un atteggiamento –aggiunge il Ministro - insito in qualsiasi specie animale quello di difendere la prole nel proprio habitat”.

Costa si è detto  "disponibile, nella costante collaborazione istituzionale", a valutare congiuntamente il Piano di gestione che il Presidente Fugatti ha richiesto alle proprie strutture tecniche provinciali.


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