Con la trasmissione alle Regioni della sua proposta di fabbisogno, il Ministero della Salute avvia il procedimento che porterà alla definizione dei posti disponibili al corso di laurea in medicina veterinaria. Per l'anno accademico 2025-2026, il Ministero stima 1.359 posti. La parola passa alle Regioni, l'ultima spetta al Ministero dell'Università.
Il Ministero della Salute ha trasmesso alle Regioni la bozza di Accordo sulla “Determinazione del fabbisogno per l’A.A. 2025/2026 dei laureati magistrali a ciclo unico, dei laureati delle professioni sanitarie e dei laureati magistrali delle professioni sanitarie, nonché dei laureati magistrali farmacista, biologo, chimico, fisico e psicologo”.
In aumento il fabbisogno di Veterinari - Cresce di 42 unità il numero di Medici Veterinari per un fabbisogno totale stimato dal Ministero in 1.359 laureati. Spetta ora alle Regioni convalidare il riparto regionale delle professionalità richieste. I numeri saranno poi utilizzati dal Ministero dell'Università per la definizione del numero programmato, sulla base della capacità degli Atenei di organizzare l'offerta didattico-formativa, anche alla luce della Riforma Bernini.
Un anno fa, il Ministero della Salute aveva stimato il fabbisogno in 1.317 Medici Veterinari (69 unità in più rispetto all'anno precedente), a conferma di una tendenza all'aumento che si protrae da alcuni anni.
In calo solo gli Odontoiatri- Per i laureati magistrali a ciclo unico, interessati dalla Riforma Bernini, sono complessivamente previsti 23.165 posti ( in crescita di 977 unità rispetto all’a.a. 2024-2025) così calcolati:
• Veterinario: 1.359 posti (+42);
• Medico chirurgo: 20.247 posti (+961);
• Odontoiatra: 1.559 posti (- 26).
Criteri- Per la stima del fabbisogno proposta alle Regioni, il Ministero della Salute si è basato sul
modello previsionale elaborato nel 2016 ed esteso a tutte le professioni sanitarie l'anno seguente. La metodologia ha modificato i criteri di determinazione del fabbisogno, per tenere conto delle variabili demografiche, della domanda e dell'offerta di professionalità, dei flussi in entrata e in uscita dall'attività professionale. Il modello previsionale precedente era principalmente incentrato sul fabbisogno di professionalità espresso dal SSN e dai SSR.
La riforma Bernini- L'accesso al semestre libero o "filtro" si basa sull'abolizione del test di ingresso, ma non ha eliminato la programmazione universitaria che viene di fatto rinviata al secondo semestre. Potranno accedere al corso di laurea in medicina veterinaria, gli studenti che avranno superato con profitto gli esami del semestre filtro e utilmente collocati in graduatoria. Gli esami superati potranno essere valorizzati dallo studente per il proseguimento degli studi in
un corso "affine" dichiarato come seconda scelta all'atto di iscrizione al semestre aperto.
Decreto delega sul semestre aperto- Nella seduta del 10 luglio, la Conferenza Stato Regioni è chiamata ad esprimere un parere sullo schema di decreto del MUR “Disciplina delle nuove modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria". Si tratta di un decreto delega previsto dalla riforma Bernini (
legge 14 marzo 2025, n. 26) con l'obiettivo, fra gli altri, di rendere "sostenibile" la frequenza del semestre aperto e di armonizzare i piani di studio dei tre corsi a ciclo unico, con le materie comuni, caratterizzanti,
individuate nelle seguenti: chimica e propedeutica biochimica, fisica e biologia. Nel frattempo, le iscrizioni al primo semestre resteranno aperte sul sito universitaly fino al 25 luglio.
Semestre filtro: iscrizioni aperte, contributo di 250 euro