@nmvi Oggi pubblica il testo del documento "Il caso delle razze canine sofferenti" licenziato dal Comitato per la Bioetica Veterinaria. Due le raccomandazioni formulate dagli estensori: i cuccioli ceduti siano accompagnati da note esplicative, l'allevamento ponga in essere strategie per ridurre il fenomeno nell'immediato.
Il documento " Il caso delle razze canine sofferenti, licenziato dal Comitato per la Bioetica Veterinaria - presentato nei giorni scorsi in occasione del decennale di questo organismo interdisciplinare - conclude con due raccomandazioni. La prima riguarda il momento della cessione dei cuccioli, la seconda riguarda gli interventi sull'allevamento.
Il Comitato auspica che al momento della cessione, i cuccioli delle razze ad alto rischio di malformazioni siano accompagnati da note che spieghino le caratteristiche della razza in relazione ai possibili stati di malessere o disagio che si potranno presentare in quell'animale. Nelle stesse note devono essere definite le caratteristiche ambientali più adatte alla vita di un esponente di quella razza al fine di minimizzare le condizioni di malessere. Il Comitato non auspica questa procedura per tutte le razze e per i cani non di razza, ma solo per le razze in esame. Il Comitato ritiene che tale pratica verrebbe a costituire una sorta di "consenso informato" nella scelta di una razza e sarebbe il primo passo verso l'acquisizione consapevole di un animale da compagnia. Un'evoluzione in tal senso sarebbe un contributo utile per la prevenzione di diversi fenomeni negativi, tra cui il randagismo e il problema dei cani pericolosi. In quest'ultimo caso, una pratica del genere aumenterebbe la consapevolezza dei proprietari, promuovendo la responsabilizzazione nell'acquisire un cane di tipologia più a rischio di produrre aggressioni gravi.
Il Comitato considera, inoltre, che l'acquisizione consapevole di un animale a rischio di problematiche connesse al suo patrimonio genetico non è sufficiente da un punto di vista morale a giustificare la nascita di animali potenzialmente sofferenti. Pertanto, il Comitato auspica che da subito vengano definite strategie di allevamento per minimizzare il fenomeno. A tale scopo si raccomandano interventi da parte degli organismi competenti sia pubblici sia privati. Si auspica, inoltre, che nelle gare di bellezza si tenga prioritariamente conto delle condizioni di benessere dei soggetti esposti. Pur tenendo conto degli interessi economici in gioco e dell'interesse di tipo culturale avanzato da alcuni per queste razze, sarà necessario definire un limite di tempo entro cui interrompere la produzione di cuccioli di razze o di linee di sangue per cui non si sia raggiunto un adeguato livello di sicurezza nei confronti della probabilità di rischio di alterazioni fisiche.
Di seguito la composizione del Comitato:
1) Pasqualino Santori (medico veterinario) - PRESIDENTE
2) Donatella Loni (medico veterinario - Presidente dell'Ordine) - VICE PRESIDENTE
3) Simone Pollo (filosofo) - SEGRETARIO
4) Filippo Albertini (allevatore)
5) Luisella Battaglia (filosofa)
6) Laura Canavacci (filosofa)
7) Cinzia Caporale (bioeticista)
8) Nicolò Carandini (allevatore)
9) Onofrio Fanelli (giurista)
10) Gianluca Felicetti (animalista)
11) Gianluigi Giovagnoli (medico veterinario)
12) Dino Marafioti (giornalista)
13) Laura Maragliano (medico veterinario)
14) Palmerino Masciotta (medico veterinario)
15) Eugenia Natoli (etologa)
16) Vitantonio Perrone (medico veterinario)
17) Efisia Tassone (psicologa)
18) Paolo Tucci (farmacologo)