Dopo due anni di indagini, la magistratura interviene nelle competizioni ippiche nazionali. La Procura di Lucca ha disposto l'esecuzione di 25 perquisizioni a carico di noti drivers, allevatori, proprietari, veterinari, farmacisti e scommettitori. Doping e maltrattamento.
Il mondo delle competizioni ippiche nazionali è finito nel mirino della magistratura. La Procura di Lucca ha disposto l'esecuzione di 25 perquisizioni da parte del Servizio Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile Sezione Criminalità Organizzata della Questura di Firenze, a carico di noti drivers, allevatori di cavalli da corsa, proprietari di scuderie, veterinari, farmacisti e scommettitori.
L'ipotesi accusatoria contesta agli indagati riguarda, in particolare, l'alterazione ed il corretto svolgimento delle competizioni ippiche gestite dall'Unire e il maltrattamento di cavalli, cui sarebbero stati somministrati farmaci e sostanze dopanti, dal 2006 in poi.
L'indagine, cui hanno partecipato le Squadre Mobili di Roma, Bologna, Pisa, Pistoia, Lucca, Ascoli Piceno e Reggio Emilia, si è avvalsa anche della partecipazione di personale medico veterinario specializzato dell'Unire con oltre 200 prelievi antidoping a cavalli impegnati nelle competizioni ippiche nazionali, rientranti nel circuito delle scommesse.
L'operazione, conclude una complessa attività investigativa svolta dagli Uffici della Polizia di Stato, protratta per oltre due anni e iniziata dalla Procura della Repubblica di Potenza.