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RIFORME, SACCONI: FORSE UN TESTO UNICO PER I MEDICI

RIFORME, SACCONI: FORSE UN TESTO UNICO PER I MEDICI
Accesso, formazione, aggiornamento, organizzazione ordinistica e rischio professionale. Il Ministro Sacconi non ama il ricorso facile allo strumento legislativo, ma sta pensando ad interventi normativi per gli operatori sanitari.

L'attuale modello italiano va ripensato. Dal federalismo sanitario al ruolo del privato nella sanità, il nuovo Welfare punta alla sostenibilità economica. Chiuse le consultazioni sul Libro Verde, il Ministro Maurizio Sacconi parla del nuovo Welfare in una intervista rilasciata a Dirigenza Medica.

Il nostro Servizio sanitario è un patrimonio importante, dice, ma oggi questo sistema è chiamato ad affrontare nuove sfide, in un contesto profondamente mutato.

Il Ministro del Lavoro della salute e delle Politiche Sociali vuole combattere le disfunzioni, gli sprechi e i costi dell'attuale modello italiano, anche con il ricorso al privato, in un'ottica di "sussidiarietà". Una politica sanitaria che metta al centro l'efficacia e la valutazione della qualità deve diventare parte integrante dell'attività istituzionale dei servizi. La professione medica è al centro del cambiamento: vanno stabiliti i criteri di designazione dei Direttori generali (non importa chi li nomina, ma vanno eliminate discrezionalità eccessive).

"Credo, - dichiara il Ministro- che oggi ci siano le condizioni anche per un intervento normativo a consolidamento della professione medica. Penso che temi come l'accesso, la formazione specialistica, la formazione iniziale e quella continua, la definizione del rischio professionale, la stessa organizzazione ordinistica, i confini tra la professione medica e le altre professioni che chiamiamo paramediche, rappresentino materia che possa condurre a un testo unico, o forse a interventi più mirati e semplici. Non amo il ricorso troppo facile allo strumento legislativo, ma in questo ambito non ne escludo l'utilità".