Dopo l'ennesimo decesso di un cane per maltrattamenti durante un volo al seguito della proprietaria, l'On Gianni Mancuso ha rivolto una interrogazione al Ministro dei Trasporti, per tutelare il benessere degli animali da compagnia in viaggio e per non discriminare i proprietari.
L'On Gianni Mancuso ha presentato un'interrogazione scritta al Ministro dei Trasporti Altero Matteoli chiedendo "idonee iniziative, anche con il coinvolgimento degli operatori del settore affinchè il trasporto degli animali da compagnia al seguito del proprietario- su qualunque mezzo- sia agevolato e migliorato in funzione delle esigenze dei cittadini proprietari e del benessere dell'animale in viaggio".
L'interrogazione del parlamentare veterinario prende le mosse dall'ennesimo decesso di un cane a seguito delle condizioni di maltrattamento subite durante un volo aereo. "Le regole di viaggio - spiega Mancuso nell'interrogazione- si sono troppo frequentemente dimostrate inadeguate per il benessere dell'animale trasportato, quando non addirittura fatali per le condizioni di stress e di disagio, specie quando costretto nella stiva in una gabbia rinforzata. Se per un cane il viaggiare in treno è relativamente semplice, sulle navi da crociera risulta ancora vietato, sui traghetti è rigidamente regolamentato e sugli aerei è vincolato alle regole stabilite dalla compagnia. Basta dare una breve scorsa alle indicazioni riportate dal portale del cittadino http://www.italia.gov.it per rendersi conto dei disagi che, all'atto pratico, un proprietario deve affrontare".
L'interrogazione ricorda che in Europa, cani, gatti e furetti accompagnati dal loro proprietario o da una persona fisica che ne assume la responsabilità per conto del proprietario durante lo spostamento, sono liberi di viaggiare. E inoltre che, nel territorio comunitario la movimentazione senza fine commerciale degli animali da compagnia è stata opportunamente regolamentata, subordinandola a poche norme che fanno principalmente leva su precauzioni di carattere sanitario. Gli animali- "senzienti" per il Trattato di Lisbona che l'Italia si appresta a ratificare- devono semplicemente essere muniti di passaporto come da Regolamento (CE) 998/2003; identificati tramite sistema elettronico (trasponditore-microchip); sottoposti a vaccinazione antirabbica in corso di validità.
"Malgrado queste norme risalgano al 2004- fa notare Mancuso- viaggiare con animali al seguito è ancora un problema e non di rado si registrano esiti tragici e penalmente perseguibili. In altri casi, la discrezionalità della compagnia può addirittura rifiutare l'imbarco dell'animale, con evidenti penalizzazioni per la convivenza uomo-animale, penalizzazioni che, come sappiamo, rappresentano una delle cause del reato di abbandono".
Fra le richieste rivolte al Ministro Matteoli c'è quella di "intervenire presso l'ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) affinché vengano modificati gli attuali regolamenti di certificazione degli operatori aerei di trasporto pubblico prevedendo specifici requisiti sul trasporto di animali domestici al seguito di passeggeri e togliendo al singolo operatore la scelta di autorizzare o meno il trasporto degli stessi eliminando una grave forma di discriminazione contro i cittadini-proprietari".
A parere dell'interrogante, il Ministero dovrebbe inoltre " assumere iniziative idonee a sollecitare il personale di terra e di volo coinvolto avere la massima cura nel trattare gli animali in modo da minimizzare gli eventuali disagi connessi con il trasporto stesso". Non da ultimo, si chiedono iniziative per "cambiare la classificazione dell'animale - ora considerato come bagaglio o merce- e a modificare in tal senso le norme riportate nel Cargo Manual e nello IATA live animals manual".