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INTRAMOENIA, CHE COSA NON HA FUNZIONATO

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La Commissione Igiene e Sanità del Senato ha approvato un documento conclusivo sull’’indagine conoscitiva sull'esercizio della libera professione medica intramuraria avviata il 26 settembre 2006 dalla stessa Commissione. L’indagine era stata condotta attraverso lo svolgimento di numerose audizioni, con particolare riguardo ai riflessi della libera professione e l’irrisolto problema delle liste d’attesa. La libera professione medica intramuraria, regolamentata da un complesso di norme legislative e contrattuali che la connotano quale diritto dei professionisti sanitari operanti nel SSN, ha visto un diffuso ricorso alle strutture private non accreditate o in studi medici, ricorso che era individuato come soluzione transitoria nelle more dell’adeguamento delle strutture del SSN all’esercizio interno delle attività libero-professionali. In fase di audizione, il Ministro che sul tema incontrerà i sindacati della dirigenza SSN la prossima settimana, aveva sottolineato il problema degli spazi, mettendo in evidenza l’entità dei finanziamenti ancora non utilizzati (327 milioni di euro) e anticipato di non ritenere opportuna un'ulteriore proroga dell'istituto dell'intramoenia allargata e l'intenzione di ripristinare l'esclusività del rapporto legato all'incarico, e quindi reversibile, per i dirigenti di strutture complesse all’interno di un disegno di legge sul governo clinico. Dalle audizioni dei rappresentanti delle Regioni è invece emerso che queste (con l’eccezione della Toscana) hanno problemi logistico-strutturali nelle proprie aziende sanitarie e che difficilmente questi saranno risolti entro il 31 luglio 2007. Alcuni rappresentanti delle Regioni hanno inoltre ipotizzato che il gettito reale dell’intramoenia sia maggiore di quello che risulta, a causa di una possibile evasione fiscale. La Commissione Igiene e Sanità del Senato, nel condividere l'impostazione enunciata dal Ministro, cioè ritenendo che non si debba rinunciare per l'ennesima volta a ottenere l'attuazione della normativa vigente, ha constatato le persistenti inadempienze da parte delle Regioni e delle Aziende sanitarie richiedendo un intervento efficace e definitivo. Le difficoltà, concludono i senatori, sono legate alla carenza di spazi nelle strutture pubbliche e a problemi organizzativi, sia a livello regionale che aziendale. E’ questo il punto di partenza per un nuovo provvedimento allo studio del Ministro Livia Turco.