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PROFESSIONI, CRITICHE A CASTELLI

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Dopo i commenti positivi di tutta la maggioranza parlamentare e del CUP arrivano per il ministro Castelli anche le critiche di numerosi esponenti del mondo istituzionale e del lavoro. Dopo le perplessità trapelate dalla segreteria di Ciampi e le forti critiche di alcune componenti politiche anche le associazioni che rappresentano le professioni non riconosciute, Confindustria e Confcommercio hanno espresso molte perplessità per il progetto di riforma delle professioni. Mentre il mondo professionale in attesa di riconoscimento critica fortemente, fra tutti i commi inseriti nel decreto legge sulla competitività, quello che li rigurda direttamente e che ritengono assolutamente vuoto di contenuti, le Confederazioni degli industriali e dei commercianti sono molto perplesse su tutto il progetto di riforma che ritengono non solo contrario alle indicazioni europee e dell'antitrust ma anche in una posizione opposta alle stesse richieste delle Confederazioni che sostenevano l'esigenza di una maggior concorrenza nel mondo professionale e l'abolizione dei tariffari. Altre dichiarazioni a sostegno di Castelli arrivano invece sempre dal CUP, soprattutto a difesa dell'obbligo di iscrizione all'Albo anche per i dipendenti pubblici e privati. Secondo Mariella D'Innocenzo, vice presidente del CUP, infatti:" La norma costituisce un paletto per le professioni sanitarie: la Cassazione ( sezione VI penale, n.28306/03) non ha titenuto condizione vincolante l'iscrizione all'Albo degli infermieri per chi aveva ottenuto l'abilitazione alla professione e operava all'interno del Ssn". (fonte: Il Sole 24 Ore, 15/03/2005)