Giovanni Ballarini, ordinario di Clinica medica veterinaria, Vitaliano Culzoni, ordinario di Anatomia degli animali domestici e Franco Scatozza, ordinario di Malattie infettive degli animali domestici, si sono congedati il 29 ottobre scorso dall’insegnamento universitario presso l’Ateneo di Parma.”C'era gran parte del personale della facoltà a salutare i tre maestri di tante generazioni di ragazzi- scrive la Gazzetta di Parma ieri- A fare gli onori di casa, il preside Cesidio Flammini, assieme al rettore Gino Ferretti, che ha consegnato ai tre docenti la medaglia dell'ateneo parmense. «Premiamo tre colleghi che vantano una carriera universitaria di assoluto rilievo - ha detto il rettore -, ma vogliamo essere loro riconoscenti anche per un modo di fare università che noi tutti dobbiamo tenere ben presente, perché quello del professore è un mestiere che non si impara sui libri». Quelle di Ballarini, Culzoni e Scatozza sono tre personalità, ha ricordato il preside Flammini, «che hanno in comune l'aver contribuito ad accrescere il prestigio di questa facoltà. Sono per noi dei maestri e parte integrante della nostra storia».
Si legge inoltre sul giornale di Parma: A tracciare un profilo dei tre docenti sono stati tre loro ex allievi, oggi a loro volta professori in quella stessa facoltà: quasi un ideale passaggio di testimone fra le varie generazioni di docenti. Di Giovanni Ballarini ha parlato il professor Paolo Martelli. «In oltre cinquant'anni di attività - ha detto - il professor Ballarini ha operato come indiscussa figura di spicco della medicina veterinaria e non solo, contribuendo da protagonista alla sua evoluzione e introducendo innovazioni al modo di concepire la clinica. Ciò in virtù della capacità innata di percepire precocemente la direzione dei cambiamenti e di saper attualizzare il metodo clinico». Ballarini comincia a insegnare a Parma nel '53. Per trentacinque anni, dal '65 al 2000, è direttore dell'istituto di Clinica medica veterinaria e dall'87 al '93 è preside della facoltà di Veterinaria. Ha ricoperto anche l'incarico di assessore provinciale all'Agricoltura e alimentazione dal '95 al '99. Grande comunicatore, al proprio attivo vanta oltre seicento pubblicazioni scientifiche e numerosi libri. «Desidero dire grazie a questa facoltà, senza la quale non sarei stato nulla - spiega Ballarini -, e a questa università, che ha saputo e sa rinnovarsi. Sono stati per me cinquant'anni passati con entusiasmo, cinquant'anni in cui ho visto un cambiamento enorme nell'allevamento degli animali, dove siamo passati dalle grandi malattie alla produzione di alimenti dell'uomo e alla sempre maggiore attenzione a questi temi». E ora? Carriera davvero finita? «Quando uno è professore lo è per tutta la vita. L'attività di divulgazione e di ricerca continua, almeno fino a quando il cervello tiene». Della carriera universitaria di Vitaliano Culzoni ha parlato il professor Carlo Gabbi. Culzoni è professore aggregato dal '69 e ordinario dal '72. Tiene numerosi corsi a Veterinaria ma anche alla facoltà di Scienze, «avendo sempre presente che gli studenti erano i fruitori privilegiati della sua attività». Nel '77 diviene direttore dell'istituto di Anatomia degli animali domestici. Ricopre anche incarichi nell'ambito della Comunità europea. Un profilo di Franco Scatozza è stato tracciato dal professor Sandro Cavirani. «Ci ha impartito - ha detto Cavirani - una visione moderna delle malattie infettive, ha sempre privilegiato l'insegnamento del metodo e del concetto rispetto alla mera nozione, e ci ha insegnato che il professore universitario è un uomo libero e che l'esercizio del libero arbitrio significa l'assunzione di una piena responsabilità nei confronti degli studenti». Scatozza è stato direttore dell'istituto di Malattie infettive, profilassi e polizia veterinaria, e successivamente della Scuola di specializzazione in sanità pubblica veterinaria. Dal '77 all'83 è prorettore dell'Università di Parma e dall'85 all'87 è preside di Veterinaria. (Francesco Bandini,Gazzetta di Parma, 30/10/2003)