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INDICAZIONI OPERATIVE

Antibiotici e sanzioni, posizione della Regione Piemonte

Antibiotici e sanzioni, posizione della Regione Piemonte
Le indicazioni della Regione Piemonte per i controlli ufficiali sugli antibiotici mettono in luce gli effetti di un quadro sanzionatorio "particolarmente rigido", che può impattare sulle filiere, sulla PA e anche sui liberi professionisti: "sproporzione tra rischi e benefici". Adottato un modello operativo di farmacosorveglianza.
Con determinazione dirigenziale del 1 ottobre, la Regione Piemonte recepisce le linee guida del Ministero della Salute sull’uso prudente degli antibiotici e, contestualmente, approva le prime indicazioni operative regionali sul controllo ufficiale di farmacosorveglianza, con particolare riferimento all’utilizzo degli antibiotici.

Prudenza anche nel controllo- Le linee guida ministeriali che la Regione Piemonte fa proprie riguardano l'uso prudente degli antibiotici negli allevamenti del coniglio da carne, del bovino da latte e del suino,  i cui principi di fondo possono essere estesi anche alle altre specie. Quanto ai controlli, invece, la Regione evidenzia "dubbi interpretativi" che richiedono strumenti operativi chiari, uniformmi e tendenti a ridurre l'impatto di un sistema sanzionatorio  nazionale "particolarmente rigido". La Regione Piemonte risponde a questo scenario con l'adozione di un modello operativo olistico e prudenziale, mutuato dai sistemi di audit, prima della notifica via PEC da parte dell’autorità competente.

Effetti di un quadro sanzionatorio rigido e oneroso-  La rigidità del quadro sanzionatorio può configurare come illeciti amministrativi "alcune condotte di basso impatto sulla tutela della salute pubblica"- avverte il documento, che fa degli esempi: "criticità sui tempi di registrazione dell’utilizzo del farmaco veterinario (non previsti a livello europeo ma introdotti a livello nazionale con il D.Lgs. n. 158/2006) o incongruenze tra carico e scarico o presenza di farmaci scaduti nel caso delle scorte".
Si rischiano sanzioni "molto onerose a carico dell’Operatore del Settore Alimentare (OSA) e del veterinario prescrittore/responsabile delle scorte, senza margini di tolleranza".

Possibili impatti negativi sulle filiere zootecniche e sulla pubblica amministrazione- Alla luce di questo quadro sanzionatorio è "altamente probabile e fisiologico" il verificarsi si situazioni di non conformità "formale", con possibili impatti negativi sulle filiere zootecniche e sulla stessa Amministrazione.
Questi i rischi individuati dalla Regione Piemonte: 
- riduzione dell’appropriatezza delle terapie negli animali
- possibile aumento dei contenziosi legati all’irrogazione di sanzioni sulla base di ipotesi di mancato rispetto di requisiti non chiaramente individuati dalla norma
- possibile incremento del mercato illegale del farmaco veterinario;
- aumento della contrapposizione tra sistema dei Controlli Ufficiali e veterinari aziendali/di fiducia
- aumento della indisponibilità alla prescrizione e verso l’assunzione di responsabilità delle scorte da parte di Veterinari liberi professionisti

Indicazioni operative in 3 fasi- Per uniformare i controlli ufficiali e ridurre i possibili impatti negativi, la Regione Piemonte fornisce alcuni indirizzi operativi basati sul documento del Ministero della Salute “Check-list di farmacosorveglianza. Manuale Operativo – Stabilimenti dove si allevano e si detengono animali destinati alla produzione di alimenti”. L'operatività seguirà tre fasi:
1. Organizzazione dei controlli sull’impiego del farmaco veterinario negli stabilimenti zootecnici
2. Valutazione delle evidenze e provvedimenti da adottare
3. Conclusione dell’attività di supervisione

Approccio olistico sul modello dell'Audit  Per ciascuna delle tre fasi, la Regione dettaglia l'approccio e l'operatività. La valutazione della quantità e della tipologia di farmaci utilizzati in uno stabilimento "richiede un approccio olistico che prenda in considerazione tutti gli aspetti dell’azienda; non esistono standard di valori utilizzabili in ogni circostanza: la stessa tipologia di trattamenti può essere eccessiva in uno stabilimento o in una determinata fase produttiva mentre può risultare appropriata in altre". In sintesi, il controllo di farmacosorveglianza deve ispirarsi all’approccio dell’Audit. La Regione incoraggia i Servizi Veterinari a individuare i gruppi di supervisori,  un referente inter-area aziendale (o il coordinatore dei servizi veterinari ove presente) che verificherà tutti i rapporti di  supervisione e le misure impositive prima della notifica via PEC da parte dell’autorità competente.

Determinazione dirigenziale- Regione Piemonte
DD_del_1_ottobre_2025.pdf116.2 KB
pdfINDICAZIONI_DI_FARMACO_SORVEGLIANZA.pdf202.06 KB