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AGGIORNAMENTO

H5N1 nei mammiferi, EFSA fa il punto della situazione

H5N1 nei mammiferi, EFSA fa il punto della situazione
Un articolo di EFSA aggiorna sui casi influenza aviaria ad alta patogenicità nei mammiferi. Nessuna evidenza di trasmissione da gatto a gatto in Polonia, dove i casi salgono a 24. Nel Paese sono in corso approfondimenti, anche con interviste ai Veterinari, per conoscere la fonte dell'infezione che ad oggi resta sconosciuta. Nel report di EFSA è citata la sieronversione confermata in Italia. Raccomandazioni, mentre ECDC conferma: il rischio di infezione per la popolazione europea rimane basso.

La maggior parte dei mammiferi selvatici affetti da Influenza Aviaria ad alta patogenicità (HPAI) sono carnivori che cacciano uccelli selvatici, si nutrono di uccelli selvatici morti o entrambe le cose. L'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) raccomanda una maggiore sorveglianza dei virus HPAI nei carnivori domestici selvatici e in libertà nelle aree ad alto rischio. Raccomandato anche di evitare l'esposizione degli animali domestici carnivori ad animali morti o malati (mammiferi e uccelli). La panoramica dei casi registrati nel periodo aprile-giugno 2023, pubblicata oggi dall'Agenzia, mette l'accento sui mammiferi, dopo le positività registrate in Polonia e in Italia in cani e gatti esposti ad avifauna e pollame infetto.

In Polonia - Alla data del 10 luglio sono saliti a ventiquattro (su 46 testati) i gatti domestici -e un caracal in cattività -risultati positivi all'HPAI A(H5N1) in Polonia, alcuni dei quali hanno sviluppato gravi segni clinici che hanno portato alla morte. I gatti positivi avevano un'età compresa fra i sei mesi e gli otto anni. La fonte dell'infezione rimane incerta, finora non è stata dimostrata alcuna trasmissione da gatto a gatto o da gatto a uomo. Lo sviluppo della malattia nei gatti affetti è stato descritto come acuto; i segni clinici più frequenti sono stati di natura respiratoria (es. dispnea) e neurologica (ad esempio paralisi, epilessia, nistagmo). Mentre alcuni gatti sono sopravvissuti all'infezione da virus A(H5N1) diversi gatti sono deceduti (in media cinque giorni dopo la comparsa dei segni clinici, l'ultimo il 30 giugno 2023), di cui nove sono stati soppressi.

Non è chiaro quanti gatti abbiano mostrato segni clinici dopo il primo caso segnalato il 10 giugno 2023, e non per tutti i gatti sono disponibili analisi di laboratorio. Alla data del 12 luglio, data di stesura dell'articolo pubblicato oggi da EFSA, le indagini epidemiologiche sono ancora in corso per determinare la fonte dell'infezione. Le indagini includono interviste ai Medici Veterinari e ai proprietari dei gatti, ma non hanno ancora portato ad una risposta finale. Tra i gatti colpiti, 13 venivano tenuti in casa, con accesso solo occasionale ad aree esterne (es. balconi o terrazzi), mentre quattro erano liberi e avrebbero avuto contatti con uccelli selvatici.  Le indagini hanno consentito di rilevare anche la somministrazione di frattaglie e carne di pollame cruda a 13 dei gatti colpiti, ma non è stata stabilita alcuna relazione causale. Nessun test ufficiale è stato  eseguito su campioni dei cibi consumati dai gatti infetti nè indagini di rintracciabilità.
Le autorità polacche non hanno disposto nessuna specifica iniziativa di eradicazione, ritenendo sufficiente concentrarsi sul campionamento degli animali, con analisi dei campioni inviati da veterinari privati e ufficiali al laboratorio nazionale di riferimento, effettuando l'indagine epidemiologica in collaborazione con il Servizio Medico per monitorare le persone che hanno contatti con animali malati. EFSA rimanda alle raccomandazioni del Servizio Veterinario della Polonia.

In Italia- La presenza di anticorpi è stata rilevata anche in cinque cani e un gatto- senza segni clinici- in un allevamento italiano colpito da un focolaio di HPAI nel pollame. Per quanto riguarda i casi italiani, in data 22 maggio 2023, l'EURL ha confermato la positività (test di inibizione dell'emoagglutinazione, saggi di micro-neutralizzazione e di immunoassorbimento enzimatico). Gli animali provenivano da un allevamento di pollame da cortile nel quale si era verificato un focolaio di A(H5N1) (clade 2.3.4.4b, genotipo BB). EFSA richiama le informazioni veicolate dal Ministero della Salute riguardo alla mutazione del virus prelevato dal pollame che mostrava una mutazione considerata un marcatore di adattamento dei virus ai mammiferi (T271A nella proteina PB2), che può aumentare il suo potenziale zoonotico.

Raccomandazioni- EFSA invita a una maggiore sorveglianza dei virus HPAI nei carnivori domestici selvatici e in libertà -nelle aree ad alto rischio- e di evitare l'esposizione degli animali domestici carnivori ad animali morti o malati (mammiferi e uccelli).

Basso rischio per la popolazione - L'ECDC ha valutato che il rischio di infezione da virus HPAI in Europa rimane basso per la popolazione generale e da basso a moderato per le persone professionalmente o altrimenti esposte a uccelli o mammiferi infetti (selvatici o domestici).

Sensibilizzare il pubblico- Per ridurre ulteriormente il rischio di infezione, gli esperti raccomandano di sensibilizzare il pubblico per evitare l'esposizione a uccelli marini o mammiferi morti o malati.

Avian influenza overview April – June 2023