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H5N1 in 5 cani e 1 gatto in allevamento avicolo bresciano

H5N1 in 5 cani e 1 gatto in allevamento avicolo bresciano
Accertata la sieroconversione di cinque cani e un gatto presenti in un allevamento avicolo rurale in provincia di Brescia sede di un focolaio di HPAI H5N1. Lo comunica il Ministero della Salute. Si tratta del virus responsabile dei casi nei gabbiani. Rilevato nei volatili un marker di adattamento ai mammiferi. Ma per gli esperti del Ministero questi casi non modificano la valutazione del rischio.

La Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari ha informato oggi gli assessorati regionali della sieroconversione accertata in cinque cani e in un gatto presenti in un allevamento avicolo bresciano, sede di focolaio di aviaria ad alta patogenicità. La nota, co-firmata dal Segretariato generale del Ministero, riferisce l'esito delle analisi genetiche condotto sui volatili morti nel focolaio e informa che il "gruppo di esperti" previsti dal piano PanFlu 2021-2023 si è già riunito per attivare la rete nazionale dei laboratori pubblici umani e veterinari per l’individuazione precoce della circolazione di ceppi di virus.

Analisi sui volatili- Le analisi genetiche del virus rinvenuto nei volatili deceduti nel focolaio effettuate dal Centro di referenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) hanno evidenziato trattarsi di un HPAI H5N1 appartenente al clade 2.3.4.4b ( H5N1- A/Herring_gull/France/22P015977/2022-like) responsabile dei casi riportati in nord Italia nei gabbiani. Tale virus presenta anche una mutazione considerata un marker di adattamento dei virus ai mammiferi (T271A nella proteina PB2) con un possibile aumento del suo potenziale zoonotico influenzali a potenziale zoonotico al fine di attivare un sistema di allerta rapida per le epidemie influenzali anche a carattere pandemico.

Analisi del rischio invariata- Il gruppo di esperti del Piano PanFlu non ha modificato la valutazione del rischio prodotta il 27 febbraio scorso e descritta nella circolare emanata dalla Direzione Generale della Prevenzione (Dgpre) il 7 marzo scorso.

Controllo e sorveglianza nelle Regioni- Il Ministero richiama le Regioni e le Province Autonome ad attenersi alle indicazioni della Dgpre e ad applicare il recente dispositivo Dgsaf “Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1 –Dispositivo recante misure di controllo e sorveglianza per prevenire l’introduzione e la diffusione dell’influenza aviaria” vigente fino al 31 luglio 2023.

Vaccinazione anti-influenzale nei soggetti professionalmente esposti- Il MInistero della Salute ribadisce l’importanza della vaccinazione antinfluenzale stagionale che viene raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente al personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani e a tutti i soggetti che per ragioni diverse da quelle professionali risultino potenzialmente esposti al rischio epidemiologico. La Circolare richiama, inoltre, l’importanza di applicare le misure per la protezione dei lavoratori.

Monitoraggio dello stato di salute nelle persone esposte- Il Ministero della salute richiede espressamente alle Regioni/PP.AA. l’esecuzione di test diagnostici per i virus influenzali nelle persone esposte a 5-7 giorni dall’esposizione o all’esordio di eventuale sintomatologia e di fornire a questo Ministero1 settimanalmente in forma di dati aggregati il numero di test effettuati nelle persone esposte. L'odierna circolare propone, inoltre, l’esecuzione di indagini di siero-prevalenza tra i lavoratori esposti ai virus dell’influenza aviaria.

Raccomandazioni alla popolazione- Le Regioni sono sollecitate a raccomandare alla popolazione di evitare il contatto con animali domestici e selvatici deceduti o con segni di malattia e di applicare le indicazioni generali per la prevenzione dell’infezione nell’uomo.

Sanità animale- Per quanto concerne gli aspetti di sanità animale l'odierna circolare ministeriale richiama, in particolare, il rispetto di quanto previsto all’articolo 4 del citato dispositivo Dgsaf:

a) la prosecuzione da parte delle regioni dei piani di sorveglianza negli uccelli selvatici al fine di monitorare i virus influenzali aviari al momento circolanti in particolare a seguito di fenomeni di moria;

b) considerati i recenti casi di H5N1 rilevati in due volpi e della sieroconversione di alcuni cani e un gatto presenti in un allevamento rurale avicolo focolaio di influenza aviaria, l’intensificazione della sorveglianza passiva nei mammiferi selvatici (soggetti venuti a morte) in particolare nelle zone dove si sono verificati casi di influenza aviaria negli uccelli selvatici; in tal senso, il Ministero della Salute ritiene opportuno che vengano utilizzati anche i campioni (cervello) prelevati da carnivori selvatici inviati agli II.ZZ.SS per la sorveglianza della rabbia silvestre e provenienti da zone dove è stata accertata la circolazione di virus aviari;

c) il mantenimento del campionamento di animali domestici (volatili, carnivori, suini) presenti negli allevamenti avicoli dove sono stati confermati focolai di HPAI ed evitare che gli stessi abbiano accesso agli stabilimenti dove viene allevato il pollame;

d) la valutazione nei CRAS con il veterinario responsabile della struttura del ricorso all’eutanasia di volatili e carnivori con sintomatologia riconducibile a una possibile infezione da influenza aviaria (in particolare sintomi nervosi) nelle strutture dove non sia possibile effettuare l’isolamento degli animali. Le carcasse dei soggetti con sospetta HPAI deceduti o soppressi vanno prontamente inviati all’IZS competente per la ricerca del virus.

NOTA DGSAF SEGRETARIATO GENERALE.pdf283.5 KB