• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30927
CONFERENZA DELLE REGIONI

Radiazioni, ANMVI: esonerare anche la veterinaria

Radiazioni, ANMVI: esonerare anche la veterinaria
La Conferenza delle Regioni modifica il recepimento nazionale della Direttiva Euratom: esclusi dagli obblighi di registrazione al Sistema ISIN gli utilizzi di radiologici e sostanze radioattive in campo medico. ANMVI chiede le stesse esenzioni per il settore medico-veterinario.


Modifiche “irrinunciabili e prioritarie” al decreto 2020/101 sulla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti. Le chiede la Conferenza delle Regioni con l’obiettivo di esentare le strutture sanitarie dagli adempimenti previsti agli articoli 43, 48 e 56 del decreto 2020/101, che recepisce in Italia la Direttiva Euratom.

Cosa chiedono le Regioni- In particolare, le Regioni chiedono che l’uso di radiologici a “fini di esposizione medica” comporti l’esclusione dalla registrazione sul sito dell’ISIN (ora prevista dall’art. 48) delle strutture sanitarie. E non solo. L’esenzione dalle registrazioni sul sito dell’ISIN riguarda anche gli obblighi connessi al trasporto (articolo 43) e alla raccolta (articolo 56) di materiali radioattivi.

Uso a “scopo medico” anche in Veterinaria- Il discrimine è fra gli utilizzi “a scopo medico” e tutti gli altri, prevalentemente industriali, coperti dalla Direttiva. Per l’ANMVI – che già si era mossa in proposito- il discrimine vale anche per le strutture e le attività veterinarie, in quanto i generatori di radiazioni sono impiegati "a scopo medico”.

Obblighi già assolti- Per le esenzioni riconosciute alle strutture sanitarie, le Regioni fanno valere motivazioni sovrapponibili a quelle fatte valere dall’ANMVI per le attività veterinarie: “L’obbligo di registrazione è ridondante rispetto ad altri flussi in-formativi verso organi della Pubblica Amministrazione" come ad esempio l'INAIL.  In sostanza, dicono le Regioni, “si tratta di flussi comunque tracciati da chi effettua il trasporto e riceve/gestisce il rifiuto".

Errata interpretazione di ISIN- Il coinvolgimento della veterinaria negli obblighi di registrazione al sistema SISTRI era stato indicato in una nota dell’Istituto. Erroneamente secondo l’ANMVI, che aveva fatto valere lo “scopo medico” dell’impiego di radiologici, chiedendo lo stesso trattamento legislativo riconosciuto al settore sanitario. Sul punto, ANMVI si era fatta promotrice della presentazione di un emendamento e di una interrogazione parlamentare.
Secondo l’ANMVI, quella di ISIN è una errata interpretazione della Direttiva Euratom. Infatti, il Legislatore europeo ascrive allo “scopo medico” – quindi all’ambito sanitario- anche le attività medico-veterinarie. Pertanto, le esenzioni e le semplificazioni riconosciute al settore sanitario a “fini di esposizione medica” dovrebbero ricomprendere anche il settore medico-veterinario.

Decreto riscritto dalle Regioni
- Il documento approvato nella Conferenza del 14 settembre interviene su tutto l’articolato del decreto, con osservazioni che modificano ampiamente il testo vigente. Le Regioni intervengono anche sulle definizioni di legge e sulla frequenza della formazione, chiedendo di allinearla alla periodicità quinquennale già prevista dal Testo Unico sulla sicurezza del lavoro, anziché triennale.

Il documento è stato inoltrato alla Conferenza Stato-Regioni.

pdfLE_MODIFICHE_CHIESTE_DALLA_CONFERENZA_STATO_REGIONI.pdf454.46 KB

STRIMS, registrazione strutture veterinarie da chiarire

Euratom e STRIMS, ANMVI chiede moratoria