• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30964
INAIL

Linea guida sui rischi biologici in allevamento

Linea guida sui rischi biologici in allevamento
INAIL pubblica un prontuario per i lavoratori impegnati nel settore agro-zootecnico su rischi biologici, i pericoli e le patologie ricorrenti. Le attività a contatto con gli animali rientrano nel campo di applicazione del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro. Fattori di esposizione: il contatto con fluidi biologici, ma anche il ricorso a figure professionali non specializzate e condizioni igienico-sanitarie precarie.

Un prontuario per i lavoratori impegnati in agricoltura e in zootecnia. Lo pubblica l'INAIL per fornire  misure di prevenzione e protezione sui rischi biologici, pericoli e patologie ricorrenti nelle attività agro-zootecniche, allevamenti compresi. La pubblicazione è corredata da box, tabelle e illustrazioni grafiche per agevolare la lettura. La prevenzione è principalmente focalizzata sui dispositivi di protezione individuali.

Fattori di esposizione al rischio
- Diverse sono le problematiche descritte dagli autori, fra cui l'utilizzo di macchinari privi dei requisiti essenziali di sicurezza, uso di determinate materie prime, processi lavorativi non standardizzati,  condizioni igienico-sanitarie precarie, contatto con fluidi biologici di origine animale. Inoltre, il ricorso a figure professionali non specializzate, la mancata attuazione periodica dei piani di formazione e informazione rendono difficile l’applicazione delle misure di prevenzione dei rischi lavorativi.

Attenzione anche ad agenti biologici emergenti come West Nile. Infine, è stata posta particolare attenzione ad alcuni agenti biologici emergenti, già noti e monitorati dalla sanità pubblica ma con evidenze ancora scarse sull’impatto occupazionale. Fra queste, la più recente a essere segnalata dalle cronache è la febbre West Nile, malattia provocata dal virus omonimo proveniente da uccelli selvatici e da alcuni tipi di zanzare attraverso la puntura, che colpisce l’uomo e altri mammiferi. L’infezione può rappresentare un rischio per i lavoratori impegnati in attività agricole svolte in ambienti esterni a contatto con gli animali.

I dati Inail evidenziano che nel settore agricolo, da gennaio a ottobre 2021, sono stati denunciati oltre 22mila infortuni sul lavoro, con un incremento dell’1,4%. Nello stesso periodo, sono pervenute più di 7mila denunce di malattie professionali (+ 20,8%) e 112 denunce di casi mortali, pari al +19,1%.

Le attività in agricoltura e quelle in cui vi è contatto con animali e/o prodotti di origine animale rientrano a pieno titolo nell’elenco delle attività con esposizione potenziale ad agenti biologici come riportato nell’allegato XLIV, parte integrante del decreto legislativo 81/2008 (Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro).

Rischio biologico nelle attività Agro-Zootecniche