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REG 2016/429

Regolamento malattie animali, presentati 22 emendamenti

Regolamento malattie animali, presentati 22 emendamenti
Semplificazione. E' l'obiettivo ricorrente degli emendamenti presentati in Senato sui criteri di adeguamento nazionale al nuovo Regolamento Europeo sulle malattie animali. Chiesta "chiarezza, semplificazione e semplicità applicativa" anche per gli strumenti informativi e di sorveglianza in uso agli allevatori e ai veterinari aziendali. Raccordo con il Mipaaf. Evitare il "proliferare di banche dati zootecniche". I testi degli emendamenti.


"Drastica semplificazione degli adempimenti per le imprese, evitando ogni ulteriore onere che vada al di là delle misure strettamente richieste dalla normativa europea". E inoltre: "piena valorizzazione dei risultati già raggiunti, senza alcun nuovo onere per le imprese di allevamento". Lo chiedono gli emendamenti depositati ieri nella Commissione Politiche Europee del Senato, dove è in corso l'esame della Legge di Delegazione Europea 2019 e, in particolare, dei criteri di adeguamento nazionale al nuovo Regolamento 2016/429 sulla sanità animale, che si applicherà in Italia dal 21 aprile 2021.

Gli emendamenti sulla semplificazione sono stati presentati dai senatori MinoTaricco (PD) Patrizio La Pietra (FdI) e Meinhard Durnwalder (Aut) con altri. Il Senatore Taricco, agricoltore, è anche il primo firmatario di un emendamento che chiede che la norma del Regolamento europeo, dalla quale discende il sistema di epidemiosorveglianza, che include le attività del Veterinario Aziendale sia conforme "al principio della chiarezza e della semplificazione e semplicità applicativa, per non appesantire sul piano documentale e formale l'attività dei soggetti chiamati alla sua applicazione". A questo riguardo il sen Taricco propone di "potenziare l'attività di controllo sulla sanità animale" rendendo "effettiva la piena attuazione del Registro Unico dei Controlli Ispettivi in carico alle imprese agricole e alimentari, rafforzando l'obbligo di comunicazione per tutte le autorità ispettive e di polizia".

Altre proposte emendative - a firma degli stessi proponenti- includono il coordinamento del Ministero della Salute, autorità competente, con il Ministero delle Politiche Agricole e il coinvolgimento delle organizzazioni agricole di rilevanza nazionale. Si chiede inoltre di concentrare "nella Banca dati nazionale tutti i dati raccolti attraverso altri sistemi di rilevamento che fanno capo alle strutture di allevamento evitando il proliferare di banche dati zootecniche anche con altre finalità". Il senatore Gian Marco Centinaio (Lega) propone di "ammodernare i sistemi utilizzati a livello centrale e regionale per la raccolta dei dati attraverso l'introduzione di una piattaforma unica in grado di utilizzare e condividere le informazioni, anche investendo in sistemi tecnologicamente avanzati di blockchain, al fine di implementare l'efficienza dei controlli di sicurezza."

Con l'obiettivo di "sostenere un sistema integrato di categorizzazione del rischio, volto a garantire maggiore efficacia nell'esecuzione dei controlli ufficiali secondo un approccio one health", i senatori della Lega Maria Cristina Cantù e lo stesso Centinaio propongono di adottare "un sistema di valutazione degli operatori delle filiere agroalimentari, (rating), su base volontaria, che assicuri alti livelli di conformità, accertati dalle autorità competenti in materia di sicurezza alimentare, in tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti, a garanzia della qualità, sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale".  I criteri per la determinazione del rating - nella proposta Cantù-Centinaio- soddisfano le seguenti condizioni:
1) assicurare il nesso comprovato tra l'origine e provenienza e la qualità dell'alimento anche in ragione degli effetti positivi per la salute, secondo il rapporto tra le proprietà nutritive e l'equilibrio del consumo nella giornata alimentare, in particolare con riferimento al contenuto di sale, zuccheri e acidi grassi saturi e ai processi, ai trattamenti e alle trasformazioni subiti, nonché alla formulazione finale;
2) determinare le azioni di filiera necessarie al raggiungimento di livelli qualitativi elevati, anche in rapporto all'utilizzo di antimicrobici, alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza nell'approvvigionamento;
3) rendere evidente al consumatore finale, attraverso l'impiego dell'etichetta, in base a criteri di tracciabilità e trasparenza, le procedure che hanno determinato la valutazione positiva in merito al raggiungimento dei livelli qualitativi previsti dal rating".

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