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PNIEC e PAC

Un Piano per ridurre l'impatto climatico degli allevamenti

Un Piano per ridurre l'impatto climatico degli allevamenti
Metano, ammoniaca e protossido di azoto. La zootecnia risponde del 50% del totale delle emissioni agricole, soprattutto in fase di gestione degli effluenti. L'Italia presenta il Piano nazionale integrato per l'energia e per il clima (PNIAC): strategie di alimentazione del bestiame, gestione delle deiezioni e stabulazioni ad emissione ridotta. Nella futura PAC incentivi finanziari per regimi agricoli più ecologici.


Per illustrare gli impatti del settore zootecnico sull'ambiente a livello nazionale, con particolare riferimento alle emissioni di gas ad effetto serra, il Sottosegretario alla Salute Sandra Zampa ha presentato alla Camera dei Deputati la proposta di Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC). Il Piano è stato declinato al settore zootecnico, in risposta ad una interpellanza del Movimento Cinquestelle, primo firmatario l'On Alberto Zolezzi, secondo la quale "la produzione di proteine animali è correlata a circa il 10 per cento delle emissioni di gas serra in Italia".
 
L'81% delle emissioni di gas serra totali in Italia da usi energetici- Alla base del Piano PNIEC ci sono i dati elaborati dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). Gli usi energetici (gas, petrolio, energia elettrica, ecc.) sono responsabili dell'81% delle emissioni di gas serra in Italia. Il restante 19% è suddiviso fra le fonti non energetiche ovvero: processi industriali (40%), agricoltura (40%) e rifiuti (20%). 

Il 50% delle emissioni agricole-
"Nel comparto zootecnico, la gestione degli effluenti – bovini, suini e avicoli – è la fase aziendale in cui si genera circa il 50 per cento del totale delle emissioni agricole"- ha spiegato Zampa. Le emissioni riflettono l'andamento di svariati fattori quali il numero e il tipo di animali da allevamento. L'altra metà delle emissioni agricole va ricercata in altri fattori extra-allevatoriali come la combustione delle biomasse, le coltivazioni di riso, l’utilizzo dei fertilizzanti, le coltivazioni di suoli organici, i residui di gestione agricola.

La gestione delle deiezioni animali- In ambito zootecnico, le  "fonti rilevanti di produzione di gas a effetto serra", sono costituite principalmente da:
- metano; limitatamente agli animali allevati, le emissioni sono causate dalla gestione delle deiezioni, dalle fermentazioni enteriche (ruminali) e dalle fermentazioni a carico della sostanza organica non digerita ed escreta nelle deiezioni.
- ammoniaca; le emissioni d'allevamento sono determinate principalmente della gestione delle deiezioni animali e dall’utilizzo dei fertilizzanti. In ambito zootecnico le emissioni di ammoniaca sono generate dalle fermentazioni microbiche a carico dell’azoto presente nelle deiezioni (feci e urine) e avvengono in tutte le fasi di gestione, dal momento dell’escrezione  fino alla distribuzione in campo.
-protossido di azoto; in ambito zootecnico, le emissioni sono originate dalle reazioni dell’ammoniaca presente nelle deiezioni, dallo stoccaggio del letame, dalle condizioni micro-aerofile tipiche delle lettiere permanenti.

Contromisure in ambito zootecnico.
Per il controllo dell’inquinamento atmosferico sarà presa in considerazione la riduzione delle emissioni di ammoniaca, attraverso - fra le altre-  strategie di alimentazione del bestiame;  tecniche di stoccaggio e di spandimento del letame che comportano emissioni ridotte e sistemi di stabulazione che comportano emissioni ridotte;

Politica Agricola Comune (PAC) 2021-2027- Le misure individuate dall'Italia troveranno "una risposta finanziaria e applicativa" nella futura PAC, che rispetto alla precedente- ha concluso Zampa- " è maggiormente orientata al miglioramento dell’ambiente".

L'interrogante On Zolezzi si è dichiarato soddisfatto e in replica ha dichiarato: "E' stato ammesso nella risposta che non ci sono dati specifici sulle emissioni dei gas serra da allevamenti e auspichiamo che i Ministeri coinvolti li elaborino".

pdfPROPOSTA_DI_PIANO_PER_LENERGIA_E_IL_CLIMA.pdf3 MB