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Risoluzione europea sulle cure da prestare agli equidi

Risoluzione europea sulle cure da prestare agli equidi
E' ufficiale la risoluzione del Parlamento europeo sugli equidi: aumentare la consapevolezza e la responsabilità del loro possesso. Qualunque sia la finalità: allevamento, sport, lavoro, detenzione da compagnia o produzione di alimenti. Sicurezza delle carni, agevolazioni fiscali, cure veterinarie, disponibilità di medicinali veterinari e superamento del "tabù di fine vita".


E' pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea Risoluzione del Parlamento europeo del 14 marzo 2017 sulla responsabilità del proprietario e cure da prestare agli equidi. La proprietà di un equide "comporta una responsabilità personale di cura relativa agli standard di salute e benessere degli animali" - si legge nel documento ufficialmente indirizzato al Consiglio e alla Commissione europea.


I professionisti del settore equino hanno migliorato le loro pratiche di lavoro al fine di garantire un maggiore benessere per gli animali, parallelamente agli sviluppi delle nuove conoscenze scientifiche, delle evoluzioni legislative e dei nuovi metodi di apprendimento. La risoluzione constata anche "che la maggior parte dei proprietari e degli addestratori di equidi agisce in modo responsabile". Tuttavia, il Parlamento Europeo chiede una serie di azioni migliorative, dato il  "rilevante contributo economico, ambientale e sociale degli equidi in tutta l'UE"

Sviluppo e divulgazione pubblica di buone prassi- La risoluzione invita la Commissione ad elaborare orientamenti europei sulle buone prassi nel settore equino, concentrandosi in particolare sul benessere specifico per specie, sulle cure comportamentali, oltre che sulle cure prestate al termine della vita.

Nell'elaborare questi orientamenti, il Parlamento Europeo chiede di tener conto del ruolo multifunzionale degli equidi includendo orientamenti sull'allevamento responsabile, sul benessere e sulla salute degli animali e sui benefici della sterilizzazione degli equidi, sul lavoro nei settori del turismo, dell'agricoltura e forestale, sul trasporto adeguato alla specie e sulla macellazione e sulla tutela da pratiche fraudolente, compreso il doping.

Questi orientamenti dovrebbero divulgati, in collaborazione con organizzazioni agricole professionali rappresentative riconosciute dall'UE, fra gli allevatori, le società equestri, le aziende agricole, i maneggi, i rifugi, i trasportatori e i macelli, e che siano accessibili in vari formati e lingue.

Cure veterinarie- La risoluzione invita la Commissione a considerare, di concerto con la Federazione delle associazioni europee dei veterinari per equini, l'armonizzazione dell'accesso al trattamento e alle cure sul territorio europeo; tale armonizzazione "avrebbe il vantaggio di evitare distorsioni della concorrenza e agevolare il trattamento più ampio delle malattie che colpiscono gli equidi, oltre ad alleviarne in modo più efficace le sofferenze".

Fisco e IVA- Un sistema fiscale più equo per il settore degli equini garantirebbe condizioni di parità agli operatori del settore e aumenterebbe la trasparenza delle attività nel settore degli equidi. Per il Parlamento Europeo, un chiarimento della legislazione sull'IVA applicabile al settore equino sia necessario in occasione della prossima revisione della direttiva IVA" affinché gli Stati membri dispongano di maggiore flessibilità nella definizione di un'aliquota IVA ridotta per le attività del settore.

Trasporto e macellazione- Per tutti i movimenti di cavalli da macello, la risoluzione chiede che sia introdotto un limite massimo di viaggio ridotto,  in base alle conclusioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e  alle guide sul trasporto degli equidi redatte dai professionisti del settore; ciò tenendo conto delle caratteristiche specifiche dell'industria equina di ciascun paese.
La risoluzione invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a "sviluppare metodi umani di macellazione più adatti agli equidi", e a commissionare in modo pieno e adeguato ispezioni presso i macelli del loro territorio autorizzati ad accettare gli equidi, e ad effettuarne audit regolari, per garantire che siano in grado di soddisfare le specifiche esigenze di benessere di tali animali, soprattutto in termini di strutture e qualifiche del personale.

Benessere degli equidi- Alla Commissione viene richiesto lo sviluppo di indici del benessere degli animali convalidati e di effettuare indagini complete e adeguate sulle segnalazioni di pratiche disumane e violazioni del benessere degli equidi. La risoluzione riconosce che esistono le diverse specie di equidi  alterano le esigenze di benessere, " tra cui quelle relative alle cure prestate al termine della vita e ai requisiti di macellazione"; quindi la Commissione dovrebbe effettuare uno studio, documentare tali differenze ed  elaborare "orientamenti specifici per specie".

Passaporto equino- Gli Stati membri devono  garantire la piena e corretta attuazione del regolamento di esecuzione (UE) 2015/262 della Commissione (regolamento sul passaporto equino); la risoluzione fa notare  che per gli equidi non destinati al macello per la produzione di alimenti per consumo umano (equini registrati come non DPA) non vi è nessuna registrazione, in taluni Stati membri, di farmaci somministrati e si può ipotizzare la loro immissione nel circuito della macellazione clandestina con grave rischio per la salute pubblica; invita quindi la Commissione a colmare questa lacuna normativa;

Eutanasia- Rilevando che il prezzo dei farmaci per uso veterinario, il costo dello smaltimento delle carcasse e quello dell'eutanasia (dove consentita), "possono rappresentare un ostacolo in sé alla conclusione del ciclo di vita degli equidi, determinando un prolungamento delle sofferenze"- la risoluzione invita gli Stati membri a "condurre indagini sulle denunce di pratiche disumane nel corso dell'eutanasia e di violazioni del benessere come l'uso improprio di farmaci" e a comunicarne le violazioni alla Commissione;

Medicinali veterinari- Il Parlamento europeo esprime "preoccupazione per l'importazione e l'impiego di medicinali veterinari contenenti gonadotropina serica da fattrici gravide (PMSG); inoltre, esorta la direzione Audit e analisi per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione a ispezionare i produttori certificati dell'ormone PMSG, mediante audit, per confermare la conformità alle disposizioni sul benessere degli animali durante la produzione e a indagare ed elaborare una relazione sul benessere e il trattamento delle giumente per la raccolta degli ormoni utilizzati nell'industria farmaceutica.

La risoluzione chiede la fissazione di limiti massimi di residui di medicinali veterinari utilizzati comunemente quali fenilbutazone, per garantire la sicurezza della catena alimentare. Inoltre, la Commissione e gli Stati membri dovrebbero promuovere lo scambio di buone pratiche per facilitare un uso razionale dei medicinali per gli equidi.

Se da un lato terapie e farmaci veterinari sono a volte necessari e opportuni, dall'altro occorre impegnarsi di più per affrontare il problema del basso livello di investimenti nonché la mancanza di farmaci, compresi i vaccini, per trattare gli equidi; per il Parlamento Europeo è necessario  sviluppare la ricerca e l'innovazione farmaceutiche nell'ambito delle pratiche farmacologiche per gli equidi, "dato che il settore registra una grave carenza di medicinali adatti al metabolismo degli equidi".


Il tabù del fine vita- La risoluzione sottolinea la "necessità di far cadere il tabù sul fine vita degli equidi" e che agevolare la fine della vita di un cavallo senza escludere l'ingresso nella catena alimentare. La risoluzione invita gli Stati membri "a promuovere il reinserimento nella catena alimentare, mediante un sistema di «periodo di attesa» basato sulla ricerca scientifica che permetterà di reintegrare gli animali nella catena alimentare in seguito all'ultima somministrazione di medicinali garantendo al contempo la sicurezza sanitaria del consumatore".

Sicurezza delle carni equine- Il Parlamento europeo ribadisce la  necessità di istituire un sistema efficace di tracciabilità della carne equina e sottolinea che è !auspicabile assicurare un livello equivalente di requisiti sanitari e di sicurezza alimentare e conformità di importazioni per i consumatori europei, indipendentemente dall'origine della carne equina consumata". La Commissione è invitata " a rendere obbligatoria l'indicazione del paese d'origine in tutti i prodotti trasformati a base di carne equina".

Ispezioni sul latte equino e d'asina- La risoluzione esorta gli Stati membri, in collaborazione con organizzazioni professionali, di rappresentanza e agricole riconosciute, a impegnarsi ad incrementare il numero di ispezioni sulle aziende di produzione di latte equino e d'asina.

Utilizzo in aziende agricole- La risoluzione osserva che i cavalli sono sempre più utilizzati per fini formativi, sportivi, terapeutici e ricreativi nelle aziende agricole. Ciò consente agli agricoltori di diversificare le loro attività e le loro fonti di reddito. Inoltre, la presenza di equidi favorisce la multifunzionalità dell’azienda agricola e l'occupazione nelle zone rurali. Infine, contribuisce allo sviluppo delle relazioni tra città e campagna, alla sostenibilità e alla coesione del territorio.

Il Parlamento Europeo esorta la Commissione ad ampliare le risorse formative sul benessere nelle aziende agricole rivolte sia agli specialisti in contatto diretto con gli equidi, come i veterinari, gli allevatori e i proprietari, e a gruppi di utenti più ampi per includere il benessere e l'allevamento degli equidi, sottolineando l'importanza della formazione e dell'informazione, nel Sistema di consulenza aziendale;

Riconoscimento nella PAC- La risoluzione chiede il settore degli equidi, e i suoi benefici per l’economia rurale, che contribuisce in modo significativo agli obiettivi generali e strategici dell'Unione, sia maggiormente riconosciuto a livello di UE e che sia maggiormente integrato nei diversi dispositivi della PAC, attraverso aiuti diretti sia del primo che del secondo pilastro;

Equidi come 'animali da lavoro' - La risoluzione invita la Commissione a riconoscere la condizione di animali da lavoro degli equidi quale strumento importante nelle attività agricole nelle zone rurali dell'Europa, in particolare nelle zone montane e difficili da raggiungere. La Commissione è chiamata ad elaborare una "carta europea del turismo sostenibile e responsabile", divulgando informazioni chiare che aiutino i turisti e i soggetti interessati a compiere scelte rispettose del benessere al momento di decidere se usufruire o meno dei servizi degli equidi da lavoro.