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ISTAT

Performance degli allevamenti italiani nella UE

Performance degli allevamenti italiani nella UE
L’Istat presenta i dati 2016 sull’andamento dell’economia agricola. In crescita la produzione degli allevamenti zootecnici che vale 15.461 milioni di euro. In calo le carni, in ripresa il latte. L’incidenza del nostro Paese sul complesso della produzione di carni nella Ue è pari al 10,1%, a fronte del 16,3% della Francia. Primato nella produzione di uova.

Con oltre 30 miliardi di euro correnti l'Italia, nel 2016, è il primo Paese, nella UE a 28 Stati, per livello di valore aggiunto in agricoltura. La performance dei vari comparti pone l'Italia tra i primi tre paesi europei per produzione agricola. L’andamento dell’economia agricola, nel Rapporto Istat 2016 mette in luce le tendenze anche degli allevamenti e delle produzioni agroalimentari.

+1,9% gli allevamenti zootecnici- Nel 2016 si registra un marcato calo della produzione agricola in volume per le sole coltivazioni legnose (-8,1%) a fronte di una crescita per tutte le altre componenti: +2,3% le coltivazioni erbacee, +1,9% gli allevamenti zootecnici, +1,5% le attività di supporto, +1,4% le attività secondarie e +1,0% le produzioni foraggere.
Gli allevamenti zootecnici valgono 15.461 milioni di euro di produzione nel 2016, un valore calcolato utilizzando il prezzo di base del prodotto e il suo valore in itinere attraverso indagini sui  mattatoi per le carni macellate e quella sui caseifici per il conferimento del latte all’industria lattiero–casearia.

La produzione- Gli  allevamenti  zootecnici registrano una crescita in  volume dell’1,9%, a  sintesi di  aumenti delle produzioni del pollame (+6,8%), delle uova (+1,6%) e suine (+0,7%) e del perdurare del calo della  produzione  di  conigli, selvaggina e minori ( -2,8%) e delle carni bovine (-0,7%); in ripresa è risultata la produzione di latte (+2,3%).

Al quinto posto in Europa per le carni- L’Italia si colloca solo al quinto posto nella produzione di carni, con 10,0 miliardi di euro nella media del quinquennio 2011-2015, dopo Francia (16,1 miliardi), Germania (13,9 miliardi), Spagna (12,1 miliardi) e Regno Unito (10,5 miliardi). L’incidenza del nostro Paese sul complesso della produzione Ue è pari al 10,1%, a fronte del 16,3% della Francia.
L’Italia è al quarto posto per le carni bovine, al quinto per quelle suine, al terzo per il pollame (2,6 miliardi di valore della produzione in media, subito dopo la Francia e il Regno Unito) e al primo per i conigli e allevamenti minori (34,1% la quota rispetto al totale Ue 28).
All’Italia spetta il terzo posto nella Ue per i prodotti animali (latte e uova) con 6,3 miliardi di euro subito dopo la Germania e la Francia, ma il nostro paese ha il primato per la produzione di uova (1,3 miliardi di euro all’anno in media).

Investimenti e lavoro- Crescono gli investimenti nel settore agricolo e cresce il valore aggiunto del comparto agroalimentare, che oltre al settore agricolo comprende quello dell'industria alimentare. Le Unità di lavoro crescono complessivamente dello 0,9%; particolarmente pronunciato è l'incremento delle unità dipendenti (+2,3%), cui si associa una lieve crescita di quelle indipendenti (+0,3%). Risultati positivi si registrano anche per l'industria alimentare, dove l'incremento delle Unità di lavoro è pari allo 0,5%.

Biodiversità - Sono a rischio di estinzione sia piante che allevamenti. Per questo, sono diverse le regioni che si sono attivate per favorire la biodiversità o che intendono promuovere iniziative in tal senso.