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SULLA PROPOSTA DELLA UE

Farmaci, dopo le audizioni la parola ai Senatori

Farmaci, dopo le audizioni la parola ai Senatori
Vivace e approfondita, entra nel vivo l'analisi della proposta di Regolamento europeo sui medicinali veterinari. La Commissione Igiene e Sanità del Senato discute nel merito il provvedimento. Ecco i punti di interesse sollecitati dalle audizioni: lati positivi, negativi e ambiguità. Sottolineata la centralità del veterinario.

Come atto preparatorio alla legislazione comunitaria, il parlamento italiano esprime un parere sulle proposte normative dell'Europa. La Commissione Igiene e Sanità del Senato, dopo essersi espressa sulla proposta di Regolamento riguardante i mangimi medicati, ha ritenuto di procedere ad audizioni per quella sui medicinali veterinari. Le audizioni, alle quali ha partecipato ANMVI depositando la propria documentazione, hanno portato un contributo alla discussione parlamentare.

Le audizioni hanno consentito di focalizzare gli aspetti più innovativi e problematici della proposta dal punto di vista dell'industria, della veterinaria, del ministero della salute e dei farmacisti. L'atto preparatorio è - come ha dichiarato il Sen Romani "un'occasione per esprimere il punto di vista, anche critico, del legislatore nazionale nell'ambito del processo di formazione del diritto europeo" e in tal modo "evitando di comprimere oltre misura la sfera di autonomia dei singoli Stati" (Sen D'Ambrosio Lettieri).

Una proposta condivisibile, ma con ambiguità- "Gli obiettivi perseguiti dal legislatore europeo con gli atti in titolo sono importanti e condivisibili- ha osservato la senatrice Granaiola- ma i contenuti della normativa in formazione presentano a suo avviso profili di ambiguità, contraddittorietà e opinabilità". Se le proposte di regolamento in esame "potranno forse aumentare la disponibilità dei farmaci veterinari, ma non sembrano poter facilitare lo sviluppo dei farmaci generici e dei medicinali omeopatici, né appaiono rispettose della figura del medico veterinario, che è  centrale per il benessere animale, per il corretto uso dei farmaci e per la stessa sicurezza alimentare". Il senatore D'Ambrosio Lettieri ravvisa "un certo grado di antinomia tra le disposizioni che disciplinano, rispettivamente, gli adempimenti in materia di tenuta dei registri e la vendita a distanza di medicinali veterinari, sottolineando come in tema di monitoraggio sia necessario un approccio rigoroso ma al contempo equilibrato".

Tutela del ruolo del medico Veterinario – Sull'importanza del ruolo veterinario sottolineata dalla Sen Granaiola, si è epressa anche la Sen Amati che ha parlato della "necessità di tutelare il ruolo e le funzioni del medico veterinario" (Sen Amati). Colta inoltre l'esigenza di una "impostazione meno burocratica nella prescrizione dei farmaci veterinari" (Sen Zuffada).

La cascata- Condivisibile l'ampliamento della possibilità di scelta del medico prescrittore attraverso la revisione del meccanismo della cosiddetta "cascata", "sebbene sia da scongiurare un'eventuale ricaduta negativa sulla ricerca nel settore" (Sen Padua). Per il Sen Romani "il farmaco veterinario rappresenta uno strumento fondamentale per i veterinari, sia in ambito zootecnico sia in riferimento agli animali da compagnia. La veterinaria rappresenta tuttavia solo una minima parte del mercato del farmaco in Italia. Inoltre, sia la preparazione del medico veterinario sia la letteratura scientifica in materia si fondano su testi che fanno riferimento al principio attivo e non alle preparazioni commerciali, mentre la normativa europea vigente sembra seguire una impostazione di tipo diverso".

Antibiotici- Per contrastare l'insorgenza delle resistenze è "opportuna la limitazione del ricorso ai medicinali antibiotici ad uso anche umano" (sen Padua). Inoltre, in Commissione si è osservato che "le caratteristiche del comparto produttivo che si occupa di allevamento degli animali da reddito sono assai differenziate tra Italia e Paesi del Nord europeo, con le intuitive conseguenze circa il ricorso ai medicinali a base di antibiotici e alle relative modalità di somministrazione". (Sen Zuffada).

Sui prezzi dei farmaci- C'è un problema di "eccessiva onerosità economica dei farmaci veterinari per gli animali d'affezione, considerato che gli attuali prezzi d'acquisto si rivelano spesso insostenibili per le persone meno abbienti legate affettivamente agli animali" (Sen Amati). La problematica è " sussistente solo per gli animali d'affezione, essendo gli animali da reddito curati sulla scorta di logiche basate sull'analisi costi-benefici" (Sen Zuffada). E sempre con riferimento agli animali d'affezione, in Commissione è emersa la necessità di "favorire l'accesso a terapie alternative e più economiche, tutelando così sia i proprietari degli animali sia la libertà dei veterinari di decidere secondo scienza e coscienza, senza eccessivi appesantimenti burocratici". (Sen. Romani). D'altra parte, la "mancanza di innovazioni atte ad agevolare l'abbassamento dei costi dei farmaci destinati agli animali da compagnia, con il conseguente rischio di un ricorso improprio ai farmaci per uso umano" (Sen Romani)

Controlli- Per ciò che concerne l'esaustività dei controlli, il Sen Zuffada segnala che "questi tendono a concentrarsi nelle aree che, sulla base delle evidenze disponibili, appaiono potenzialmente più problematiche. Riguardo ai costi dell'attività di vigilanza, può essere comprensibile, a suo giudizio, che in un momento di risorse scarse essi siano posti a carico dei soggetti controllati, pur essendo tale scelta evidentemente discutibile e non scevra da possibili conseguenze pregiudizievoli".

Omeopatia- Riguardo ai medicinali veterinari omeopatici, la considerazione della specificità di tali farmaci, già desumibile dalla normativa europea vigente, va "rafforzata al fine di consentire il pieno esercizio della libertà di scelta terapeutica sia al veterinario che ai proprietari degli animali. Il ricorso alle cure omeopatiche, che contribuiscono tra l'altro al controllo dell'emergenza legata alla farmaco resistenza, dovrebbe rappresentare una opportunità di prima scelta senza vincoli che non siano quella della scienza e della coscienza del professionista.(Sen Romani)

Punti deboli della proposta- Tra i profili meritevoli di riflessione la Sen Padua coglie "l'accentramento della farmacovigilanza al livello europeo, che potrebbe avere delle conseguenze rischiose; i meccanismi di controllo per assicurare un'omogenea applicazione della normativa nell'ambito dei diversi Stati membri; i pericoli connessi all'utilizzo di farmaci veterinari nell'ambito della zootecnia; le problematiche legate alle modalità di vendita on line". Tra i punti di debolezza, il Sen Romani segnala "la riduzione dei tempi di attesa, che potrebbe essere pericolosa per la salute umana, soprattutto nell'ottica della resistenza agli antibiotici; la mancanza di adeguate tutele per la vendita on line dei medicinali; la carenza di misure di adeguato sostegno alle piccole e medie imprese del settore; la sottrazione al medico veterinario della possibilità di dispensazione dei farmaci". Sulla "possibilità che il veterinario possa vendere i farmaci di settore"- osserva il Sen D'ambrosio Lettieri (anche vice presidente FOFI) l'ordinamento vigente prevede il divieto di cumulo tra le funzioni di farmacista e quelle di medico".

La documentazione di tutte le audizioni svolte è disponibile alla pubblica consultazione sulla pagina web della Commissione.