Due articoli uguali e contrari sulla “chirurgia estetica veterinaria”sono oggi in edicola: uno è del Corriere della Sera, l’altro è firmato da Oscar Grazioli su Libero. Il quotidiano di Via Solferino presenta l’attività di un 44enne collega brasiliano, Edgar Vitto, che nel suo studio di San Paolo corregge i difetti estetici di animali che vanno sotto i riflettori di tv e concorsi di bellezza. Ma anche di comuni pazienti: «Uso il bisturi, ma anche il botulino. Sono i padroni a chiedermelo, che male c’è? Se le tecniche e i prodotti consentono di applicare agli animali quello che funziona per gli uomini, perché non farlo?».Tra i servizi più gettonati, spiega il veterinario, ci sono i ritocchi alle orecchie, alla coda, la rimozione dell’eccesso di pelle attorno agli occhi. Teoricamente si può intervenire anche sulle rughe degli animali anziani. Ma, avverte, c’è un limite a tutto: «Io non intendo alterare l'anatomia originale. Io voglio solo risolvere problemi funzionali. E far vincere i miei pazienti ai concorsi di bellezza...». Aggiunge Brito: ”all'ultima esposizione a cui ho partecipato a Milano sono rimasto sconvolto, cani con la bocca sporca, le unghie lunghe, i cani brasiliani, invece, erano impeccabili. Mi sono chiesto, è davvero questo il Primo Mondo?”. Secondo l’articolista del Corriere, la vera rivoluzione in questo campo, come per gli umani, è stato l’arrivo di prodotti come il botex, il metecrilato e il restylane, che permettono chirurgie leggere con l'uso di siringhe invece che del bisturi. Una piccola applicazione e l'orecchia torna eretta. «E il cane a sorridere... commenta il collega brasiliano- beh, diciamo che torna a guadagnare una bella espressione». In altri casi il problema estetico è causato da incidenti, baruffe tra animali e conseguenze post-operatorie, come nel caso della rimozione di tumori. Conclude Brito che c'è sempre qualche svitata che sostiene che il suo rottweiler ha troppe rughe, se si può fare qualcosa, ma in quel caso, dice «Cerco di farla desistere, ma si sa come sono i padroni degli animali...».
Decisamente di segno contrario l’intervento di Oscar Grazioli per il quotidiano Libero, che si domanda: “dove sono i confini fra estetica e maltrattamento? e cita il sondaggio proposto in questi giorni da @nmvi Oggi dal quale risulta che il 63% dei medici veterinari è favorevole ad un divieto in forza di legge del taglio della coda e delle orecchie.
“ Non per questo- spiega Grazioli - devono essere criminalizzati i veterinari che effettuano il taglio delle orecchie, spesso sotto la spinta di padroni desiderosi di farsi vedere in giro e alle mostre con il dobermann dall’aspetto truce”