• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 32379
cerca ... cerca ...

LA CASSAZIONE DIFENDE GLI STUDI DI SETTORE

LA CASSAZIONE DIFENDE GLI STUDI DI SETTORE
Sono uno strumento fiscale più "raffinato". Nel caso in cui il reddito del contribuente sia coerente con gli Studi non vale l'accertamento basato su altre presunzioni per quanto gravi, precise e concordanti. La Cassazione respinge un ricorso del Fisco.

Nel caso in cui il reddito del contribuente sia coerente con gli Studi non vale l'accertamento basato su altre presunzioni per quanto gravi, precise e concordanti.

L'ha stabilito la Cassazione con sentenza n. 13915 del 15 giugno che ha respinto il ricorso del Fisco: "Gli studi di settore vanno preferiti ai parametri di cui all'articolo 39 del Dpr n. 600 del 1973, attesa la natura più raffinata del nuovo mezzo di accertamento, desumibile dalla normativa stessa che lo ha introdotto".

Gli Studi di Settore vanno cioè preferiti alla determinazione induttiva del reddito, una facoltà che è riconosciuta al Fisco in alcune circostanze come ad esempio quanto il reddito professionale non sia stato indicato nella dichiarazione, il contribuente non abbia tenuto le scritture obbligatorie, siano state sottratte all'ispezione o ne sia stata rifiutata l'esibizione; contabilità inattendibile, ecc.

Ma quando si possa "fondatamente ritenersi che l'entità del reddito dichiarato si ponga in evidente contrasto con il comune buon senso e con le regole basilari della ragionevolezza", la rettifica induttiva del reddito non è legittima.

Allegati
pdf SENTENZA DELLA CASSAZIONE SUGLI STUDI DI SETTORE.pdf