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EUROBAROMETRO

Antibiotici agli animali malati: sì per il 61% degli italiani

Antibiotici agli animali malati: sì per il 61% degli italiani
E' giusto curare gli animali con gli antibiotici se è necessario. Ne è convinta la maggioranza degli europei e degli italiani. Eurobarometro ha misurato il grado di consapevolezza dei cittadini europei sugli antibiotici. Dati in complessivo miglioramento. Con alcuni distinguo di comportamento e di opinione. L'interesse degli italiani per i nessi tra antibiotici e One Health è al di sotto della media europea.


Fino a che punto sei d'accordo sul fatto che gli animali da allevamento, quando si ammalano, debbano essere trattati con antibiotici se questi rappresentano il trattamento più appropriato?
Si dichiara "completamente d'accordo" il 61% degli italiani intervistati da Eurobarometro. Il dato, lievemente inferiore alla media europea (64%), è riportato nell'indagine speciale pubblicata oggi, alla vigilia della giornata europea sull'uso consapevole degli antibiotici che apre la settimana mondiale indetta dalle organizzazioni sanitarie mondiali, OMS e WOAH in testa.
Il 33% degli italiani è "totalmente in disaccordo", invece, segnando una percentuale in flessione rispetto a quattro anni fa, a vantaggio dei cittadini totalmente d'accordo (+22%).

Promotori di crescita- Che l'uso di antibiotici per stimolare la crescita negli animali da allevamento è vietato lo sa il 57% degli italiani, contro il 42% degli europei. La percentuale nazionale è in crescita di 5 punti rispetto a quattro anni fa, ma deve fare i conti con un 42% di rispondenti che dichiara ad Eurobarometro che no, non lo sapeva.

Nel 2021, gli antibiotici hanno raggiunto il minimo storico in Italia come in Europa. Per via orale li ha utilizzati solo il 23% degli europei (il 27% in Italia) segnando un virtuoso trend in calo, in parte favorito dai comportamenti imposti dalla pandemia. L'Italia spicca sopra la media europea in fatto di fiducia nelle misure igieniche, come ad esempio il lavaggio delle mani, nel prevenire il ricorso agli antibiotici.
Tuttavia, rimangono importanti criticità nelle modalità di approvvigionamento. L'8% degli europei assume antibiotici senza prescrizione medica oppure dichiara di averli avuti "non da un medico". La percentuale, in entrambe le situazioni, sale al 10% in Italia.

Quali utilizzi
- Nell'ultimo anno, gli italiani hanno assunto antibiotici soprattutto per curare infezioni del tratto urinario, mal di gola, Covid-19, febbre e tosse. In tutti questi casi, il ricorso alla terapia antibiotica è stata superiore alla media europea. In Italia, come in Europa, non è stato eseguito alcun test (ad esempio un esame del sangue o delle urine, o un tampone faringeo) per comprendere la causa della malattia, prima di iniziare la cura antibiotica.

Consapevolezza- Il 50% degli europei sa che gli antibiotici non curano le malattie virali e l'82% è consapevole che un utilizzo non strettamente necessario contribuisce a ridurre l'efficacia di questi medicinali. Queste percentuali scendono rispettivamente al 46% e al 75% fra gli italiani.  Di poco sotto la media europea anche la percentuale di italiani che sa che l'uso scorretto di antibiotici può causare effetti collaterali (ne è consapevole il 66% contro la media europea del 67%).
Il 16% di italiani  smette la cura non appena si sente meglio (lo fa il 13% degli europei). Per tutti gli altri è invece assodato che il trattamento antibiotico  non deve essere interrotto prima del termine indicato dal medico. Gli italiani rispondono meglio di tutti quando si parla di raffreddore: il 74% sa che gli antibiotici sono inefficaci, contro il 62% degli europei.

Fiducia nelle fonti di informazione- Negli ultimi 12 mesi, il 79% degli italiani dichiara di non avere ricevuto informazioni sugli antibiotici (77% è la media europea). Quando accade, in Italia la fonte è principalmente il medico,seguita dalla pubblicità e dal farmacista. I programmi televisivi sono meno indicati dagli italiani rispetto a quanto non dichiarino gli europei, che invece ricorrono di più alla radio o a conoscenti. Quanto alla fiducia verso le fonti di informazioni, svettano i medici, seguiti da farmacie, ospedali e contesti sanitari.

Le informazioni che interessano-  Rispetto ai cittadini europei, i connazionali si rivelano meno attenti all'interconnessione tra salute umana, animale e ambiente: la salute one health interessa al 28% degli italiani contro una media europea del 31%. Le informazioni che premono ai cittadini italiani riguardano soprattutto gli stati di malattia che richiedono di utilizzare gli antibiotici, le resistenze contro i batteri, il corretto impiego e la prescrizione di antibiotici.

Antimicrobial Resistance, Eurobarometer 2022

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