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RICERCA CENSIS FNOVI

Veterinaria, Censis: deficit di identità viene da dentro

Veterinaria, Censis: deficit di identità viene da dentro
La ricerca del Censis sul valore sociale della Veterinaria mostra il rovescio della medaglia: la buona reputazione di cui gode la professione si scontra con una autopercezione negativa e con la scarsa considerazione che gli stessi Veterinari hanno del proprio lavoro. L'analisi dell'istituto di ricerca.


Veterinari socialmente rispettati, ma con i redditi più bassi. Secondo la ricerca del Censis - Il valore sociale del medico veterinario- gli italiani riconoscono senza esitazione il valore sociale delle prestazioni veterinarie ("contribuiscono in maniera decisiva a generare qualità della vita di tutti i cittadini") ma queste stesse funzioni non sono altrettanto remunerate dal mercato.

Per il Censis -  che ha elaborato i dati del Ministero delle Finanze - nel 2016 le entrate degli studi veterinari si sono attestate a un reddito medio di 21.160 euro (contro i 66mila di uno studio medico e i 51.000 di uno studio odontoiatrico). Sulla scarsa remuneratività inciderebbero due fattori sociali: il primo è  "la scarsa consapevolezza collettiva della qualità e della complessità della professione" e il secondo è la "scarsa considerazione che gli stessi medici veterinari hanno del proprio lavoro".

La ricerca si rifà a indagini della Federazione dei Veterinari Europei (FVE)  sull'auto-percezione dei medici veterinari europei: gli italiani "ritengono di avere una pessima considerazione anche da parte dei loro clienti, migliore solo di quella che sono convinti di avere i professionisti bulgari".

Si tratta di risultati - analizza il Censis- che denunciano la necessità di lavorare sul senso di appartenenza ad una professione di cui gli stessi medici veterinari non sembrano percepire l’elevato valore sociale e l’intrinseco contenuto tecnico-professionale, e che, al contempo, rimandano al bisogno di potenziare il rapporto medico- cliente riguardo al contenuto e al valore delle prestazioni effettuate, che non possono essere sostituite né da altri professionisti, né tantomeno da informazioni assunte tramite web o altri canali informativi". Del resto- è sempre il Censis a dirlo-  l’attuale percorso universitario manca completamente di una sezione relativa alla formazione manageriale e relazionale necessaria per gestire strutture medico veterinarie complesse e per districarsi nel rapporto con gli utenti.

Eppure, il Veterinario - forte delle funzioni socio-sanitarie che esercita- "si può trasformare in una straordinaria fonte di rassicurazione sociale per tutti gli italiani, che però ad oggi rimane sotto traccia e misconosciuta, e che andrebbe adeguatamente valorizzata".

La ricerca Il valore sociale del Medico Veterinario è stata realizzata dal Censis e commissionata dalla Fnovi. La presentazione ufficiale si è svolta venerdì scorso nella sede di Via del Tritone in occasione dell'inaugurazione dei nuovi uffici della Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani.

Censis: gli italiani apprezzano la professione veterinaria
Testo integrale della ricerca "Il valore sociale del Medico Veterinario"