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TAVOLO AL MINISTERO

Professionisti e PA: un rapporto da cambiare

Professionisti e PA: un rapporto da cambiare
Decreti attuativi e tavolo permanente. Al convegno di Confprofessioni, il Ministro Poletti assicura una pronta attuazione della Legge sul Lavoro Autonomo. Il presidente Stella: "Sono favorevole a partire dalla Pa per stabilire un equo compenso per i liberi professionisti". Non si potranno più chiedere prestazioni con gare al ribasso o a titolo gratuito.

La Legge 81/2017 sul lavoro autonomo, per Confprofessioni è uno "statuto" dei liberi professionisti, "un passo importante", per il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, che ora però ne sollecita l'attuazione. "L’obiettivo - dichiara- è allargare le protezioni per i lavoratori autonomi, adesso dobbiamo proseguire l’opera».
La Legge (cd Jobs Act degli Autonomi) rinvia infatti a una serie di decreti attuativi, dalla semplificazione delle norme sulla sicurezza negli studi professionali alla creazione di un tavolo di lavoro permanente al Ministero del Lavoro.

Per evitare ritardi attuativi, il pressing sul Dicastero di Giuliano Poletti è iniziato in Parlamento con una interrogazione del Senatore Marinello, rimasto "insoddisfatto" della risposta del Sottosegretario Massimo Cassano. Ora prende in mano la situazione il titolare del Lavoro, dichiarandosi pronto “ad aprire” il cantiere attuativo. Nelle prossime settimane, ha detto, "attiveremo il tavolo di confronto permanente con tutti i rappresentanti dei professionisti". L'impegno è stato assunto ieri, davanti alla platea romana del convegno «Il lavoro autonomo dopo l’approvazione dello Statuto: cosa cambia, cosa manca», organizzato da Confprofessioni.

Definizione dei rapporti fra liberi professionisti e pubbliche amministrazioni committenti- Stop ai bandi pubblici che prevedono “il titolo gratuito” per le prestazioni rese dai professionisti, con l’individuazione - anche attraverso atti di indirizzo o codici di comportamento - di «parametri di equo compenso» per evitare che la Pa «abusi della propria posizione dominante» (come purtroppo, a volte, ancora si vede fare). Si lavorerà anche per esercitare le deleghe, compresa quella per consentire alle professioni ordinistiche di svolgere funzioni pubbliche così da semplificare la vita di persone e imprese.

In agenda c’è anche il tema dell’equo compenso: «Qui riteniamo opportuno partire dalla Pa - ha evidenziato Tommaso Nannicini, componente della segreteria Dem ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio -. La mia idea è fornire standard minimi di riferimento sotto i quali non si può andare per qualsiasi tipo di professionista». D’accordo Marco Leonardi, a capo del team economico di palazzo Chigi: «La strada potrebbero essere atti d’indirizzo per chiarire che le gare di appalto al massimo ribasso per i servizi professionali devono comunque partire da livelli di retribuzione decenti».

La proposta di maggiori tutele per i lavoratori autonomi è condivisa anche dal numero uno di Anpal, Maurizio Del Conte: «Serve una moralizzazione degli appalti pubblici, non si possono chiedere prestazioni gratuite»; e dal presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano: «È giusto introdurre tariffe indicative o tassative, basta tollerare queste forme malate di concorrenza a scapito della qualità del servizio». Più netta la posizione del collega, e presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (sul tema ha presentato un apposito Ddl): «È giusto introdurre minimi inderogabili per tutelare professionisti e utenti. Ma vanno applicati a tutti, non solo alla Pa». (fonte)

Atti pubblici rimessi ai liberi professionisti-  Con la pubblicazione in Gazzetta della Legge 81/2017 (in vigore dal 14 giugno) sono scattati i tempi dei decreti attuativi: un anno per individuare gli atti pubblici che possono essere affidati alle professioni ordinistiche. L'articolo 5 della Legge contiene una delega al Governo in materia delle amministrazioni pubbliche che possono essere rimessi anche alle professioni "in relazione al carattere di terzieta' di queste". La competenza attuativa è del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, di concerto con i Ministri competenti, previa intesa in sede di Conferenza unificata.

Il Tavolo di confronto permanente- La Legge istituisce-  presso il Ministero del lavoro- un tavolo tecnico di confronto permanente con il fine di coordinare e monitorare gli interventi in materia di lavoro autonomo. Al tavolo parteciperanno, oltre a rappresentanti designati dal Ministero, i rappresentanti  delle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro e delle associazioni di settore comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale. Il Tavolo formulerà proposte e indirizzi operativi in materia di politiche del lavoro autonomo, con particolare riferimento ai modelli previdenziali e di welfare e alla formazione professionale.