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IL CASO

Da Medico Veterinario a 'venale carnefice' sui social

Da Medico Veterinario a 'venale carnefice' sui social
Veterinaria dimette un randagio non bisognoso di cure d'emergenza. Portato da due volontari accompagnati dai Vigili urbani, il cane non è un 'codice rosso' dell'Ospedale Veterinario. Visitato e trattato con antiparassitario, viene rinviato ad una struttura convenzionata con il Comune. Il giorno dopo insulti e minacce 'virali' sui social.
E' quanto accaduto a una Collega, in servizio presso la struttura universitaria di Messina, che ha già denunciato l'accaduto ai Carabinieri e incaricato il proprio legale di fiducia. Insulti, minacce e auguri di morte all'indirizzo della Veterinaria sono ora oggetto di una querela penale alla Procura della Repubblica. 

Le offese verbali e le pressioni non sono anonime e coinvolgono rapidamente centinaia di condivisioni, documentate alle Forze dell'Ordine e alla Magistratura per tutti i provvedimenti del caso. E' stata pubblicata anche una fotografia della Collega, con tanto di dichiarato intento di ritorsione fisica, ad opera di chi sui social chiedeva "il nome e la faccia del medico" "e poi ci penso io".

La dottoressa ha chiesto di essere sostituita nei turni di lavoro, perchè  si sente "pesantemente minacciata", e priva delle dovute condizioni di sicurezza e serenità professionale; si è inoltre vista "costretta a modificare radicalmente le abitudini di vita", temendo il concretizzarsi di condotte violente nei suoi confronti.  "Una veemenza inaudita- racconta- da parte delle "stesse persone che invitano a salvare gli agnelli  pasquali" e che poi "distruggono moralmente e professionalmente" con "insulti indicibili, minacce e messaggi privati".

Del cane, presumibilmente un randagio rinvenuto nei pressi di un cassonetto dai volontari di un'associazione protezionista locale, non si hanno più notizie dalle dimissioni dall'ospedale veterinario, l'11 aprile scorso. Nessuno ha chiesto la cartella clinica completa. Mentre il Dipartimento di Veterinaria e la direzione dell'Ospedale Veterinario "stanno predisponendo i doverosi atti consequenziali", tacciono le istituzioni coinvolte nella gestione degli animali senza proprietario.

La Collega si è rivolta all'ANMVI raccontando la sua vicenda, chiedendo di far conoscere "il corretto modus operandi di Medici Veterinari e Istituzioni". Oltre a rendere pubblica la sua testimonianza su 'Professione Veterinaria', l'ANMVI ha preso contatti con l'avvocato della Collega per acquisire ogni documentazione utile a valutare iniziative di tutela della sicurezza e della dignità collettiva della Categoria.

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