Sul presunto traffico di sangue di gatti, il presidente di Aidaa Lorenzo Croce conferma il contenuto della sua denuncia replicando che ad ANMVI non spettano giudizi sulla vicenda. E chiama in causa la FNOVI. ANMVI: Aidaa ha fatto un uso irresponsabile della stampa e danneggiato la professione veterinaria. Questo intervento avvalora l'ipotesi di diffamazione. Il Presidente Nazionale AIDAA, Lorenzo Croce ha scritto un comunicato di precisazioni sulla sua iniziativa legale di denunciare approvvigionamenti illeciti del sangue dei gatti. L'iniziativa di AIDAA ha avuto ampia risonanza mediatica nazionale ed è stata seguita da un controcomunicato di ANMVI teso ad invitare la stampa a non alimentare notizie denigratorie e tutte da verificare.
Croce ha replicato che non spetta ad ANMVI "esprimere giudizi di merito ma alla procura della repubblica di Roma alla quale - dice - abbiamo inviato una denuncia circostanziata".
Nel suo comunicato, Croce conferma il contenuto della sua denuncia, "sulla quale è aperta un'inchiesta penale". Il Presidente di AIDAA riferisce inoltre: "Nel comunicato del 1 febbraio non abbiamo mai parlato del rapimento di gatti di colonie feline, ma di gatti di proprietà in zone ben definite il cui uso in parte sarebbe destinato alla creazione di una banca del sangue clandestina dei mici, oltre che da destinare a laboratori clandestini e pubblici per la vivisezione". E aggiunge: "abbiamo inoltre escluso in maniera assoluta la responsabilità dei veterinari in tale vicenda".
Il giorno dopo AIDAA ha inviato "una prima informativa alle autorità competenti in merito ai nomi delle cliniche veterinarie romane secondo noi coinvolte in questa vicenda, nomi frutto di segnalazioni firmate e controllate di cui copia è inserita nel dossier denuncia inviato alla procura della repubblica di Roma". Nel periodo compreso tra venerdì 5 febbraio e lunedì 8 febbraio sarebbero giunte nuove segnalazioni relative ai fatti in questione, "che abbiamo immediatamente trasmesso via email alle autorità competenti"- riferisce Croce.
Infine, il comunicato riferisce che il 5 febbraio 2010 la FNOVI ha inviato a Croce una richiesta sta ufficiale della documentazione in possesso di AIDAA "documentazione - riferisce il Presidente Croce- che non mancheremo di trasmettere non appena il sottoscritto presidente sarà sentito dalla procura di Roma per relazionare sulle ulteriori informazioni in mio possesso, richiesta di essere sentito da me avanzata". In proposito la FNOVI ha replicato che senza riscontro documentale adirà alle vie legali.
L'ANMVI ha risposto a Croce di aver doverosamente invitato la stampa a non alimentare allarmi e verificare i fatti denunciati, pena una illegittima denigrazione della categoria medico-veterinaria. "Vorrà comprendere - scrive il Presidente Sandro Barbacini- le reazioni di profondo disagio ed offesa dei medici veterinari alla lettura di titoli come "Uno sterminio di gatti per aiutare i veterinari".
La nota dell'ANMVI conclude:"Aidaa ha fatto un uso irresponsabile della stampa e questo intervento non rimedia, anzi conferma l'inconsistenza, allo stato, dei fatti e il quadro diffamatorio".