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ANIMALI ESOTICI, ANCHE PER LORO L’IVA RIDOTTA

ANIMALI ESOTICI, ANCHE PER LORO L’IVA RIDOTTA
Secondo l'Associazione Animali Esotici nelle case italiane ci sono quasi 12 milioni di animali non convenzionali da compagnia. Chiesta anche per loro la riduzione dell'IVA. Lorenzo Crosta, Vice Presidente ANMVI: giusto considerarli alla stessa stregua degli altri animali d'affezione.

"Sono molto favorevole non solo alla riduzione dell'IVA sugli alimenti, ma anche sulle prestazioni veterinarie per gli animali esotici da compagnia, legalmente commercializzati e detenuti". Il Vice Presidente dell'ANMVI, Lorenzo Crosta, con delega al settore degli animali esotici, considera "gli animali non convenzionali da compagnia alla stessa stregua di cani e gatti, nella percezione del proprietario, non c'è differenza affettiva nei confronti di un pappagallo o di un criceto. Il legame che si instaura è meritevole delle stesse agevolazioni fiscali che si chiedono per gli animali da compagnia tradizionali.

Ma non basta allentare la stretta del fisco, secondo Crosta- "il settore richiede norme sanitarie stringenti e una regolamentazione che consenta di dare maggiori garanzie sullo stato sanitario degli esemplari legalmente acquistati e adottati".

Secondo le stime presentate ieri in Senato dalla portavoce dell'Associazione animali esotici, Laura Brunello, al convegno sugli animali da affezione, negli ultimi anni c'è stato un vero boom di richieste negli ultimi anni. Un esercito di 10 milioni di tartarughe di terra o d'acqua, 500 mila roditori, 50 mila iguane, 20 mila pappagallini, 10 mila serpenti e altri 500 mila esemplari di specie "definibili come non convenzionali o importate", popola ormai le case degli italiani.
E' dunque cresciuto a dismisura il numero di compagni di vita 'alternativi' a fido e micio: "i conigli - ha detto Brunello - sono oggi la terza specie più diffusa in Italia dopo il cane e il gatto. E solo le tartarughe d'acqua sono ormai circa un milione". In tutto, circa 12 milioni di animali esotici popolano le case degli italiani, raggiungendo tutti insieme quasi il numero dei quattrozampe 'classici', circa 15 milioni in tutto il Paese. "Questo però ha fatto sorgere non pochi problemi - ha sottolineato l'esperta - perché le famiglie spesso non sanno come prendersi cura di questi esemplari o trovano ostacoli nella normale vita quotidiana, data la totale assenza di normative ad hoc. Il problema principale riguarda la vendita: spesso gli animali vengono ceduti troppo precocemente, magari a un mese di vita. E questo comporta la malattia e la morte. Per non parlare del maltrattamento e dell'abbandono. Insomma, attorno agli animali esotici esiste un alone di illegalità incontrollata che come associazione non riusciamo ad affrontare".

Per venire incontro alle famiglie che scelgono un amico fuori dal comune, la senatrice Silvana Amati (Pd) propone "di includere queste specie nell'ipotesi di riduzione dell'Iva sui prodotti veterinari e sul mangime che chiediamo da tempo, per venire incontro alle persone che non possono permettersi spese eccessive. Questi animali fanno parte di una nuova cultura che si sta diffondendo e sarebbe necessaria anche una maggiore educazione alla gestione". (fonte:Adnkronos salute)