La Regione Veneto ha approvato l'impegno di spesa del piano di miglioramento delle condizioni igienico sanitarie dei bovini allevati nella Regione. Il piano prevede l'acquisizione delle informazioni in possesso dei veterinari liberi professionisti. La Giunta regionale del Veneto ha approvato l'impegno di spesa per l'attuazione di un piano di miglioramento delle condizioni igienico sanitarie dei bovini allevati nel Veneto per la produzione di carne e di latte. Il programma stabilisce una serie di azioni per le quali viene destinato un finanziamento di € 200.000,00, all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.
L'assessore regionale alla Sanità Elena Donazzan, ha ritenuto "opportuno coinvolgere i veterinari liberi professionisti aziendali nella raccolta delle informazioni relative allo stato sanitario degli animali presenti negli allevamenti bovini del Veneto, assegnando in tal modo a questi professionisti il ruolo di primi interlocutori nella prevenzione e nel controllo delle problematiche sanitarie degli allevamenti bovini".
In particolare il Piano Sanità Animale e di Sicurezza Alimentare deliberato il 7 ottobre scorso prevede uno specifico capitolo relativo alla sorveglianza epidemiologica. L'Assessorato intende "focalizzarsi soprattutto sulla raccolta dei dati relativi allo stato sanitario degli animali provenienti da Stati Membri e destinati agli allevamenti da carne, con l'obiettivo fra l'altro di far acquisire maggiori conoscenze e competenze al Servizio diagnostico dell'IZS delle Venezie".
Il progetto per il miglioramento delle condizioni igienico sanitarie dei bovini prevede espressamente uno studio relativo alle modalità di acquisizione delle informazioni sanitarie in possesso dei liberi professionisti, con l'intento di rendere l'IZS "il punto di incontro tra ente pubblico e allevatori e soprattutto tra veterinaria pubblica e privata, garantendo lo scambio di informazioni tecnico-scientifiche necessarie alla realizzazione del progetto".
La Regione attuerà quindi un programma di implementazione di raccolta di tutti i dati riproduttivi, produttivi e sanitari degli animali presenti negli allevamenti da riproduzione, in modo da ottenere le informazioni necessarie per attuare gli opportuni piani di intervento finalizzati al miglioramento della fertilità.
La preoccupazione della Regione, che rappresenta il 30% del mercato nazionale degli animali da carne, è legata alla contrazione numerica delle aziende e al peggioramento degli indici di fertilità, ma anche all'importazione di capi dall'Est Europa. La molteplicità di provenienza di capi ( Slovacchia, Ungheria, Polonia) "pone non pochi problemi di ordine sanitario- osserva l'assessore Donazzan- tali rimescolamenti di animali di diversa età e stato sanitario sono fattori di rischio".
Oltre al coinvolgimento dei veterinari liberi professionisti, le azioni per il miglioramento della zootecnia prevedono: indagine epidemiologica sullo stato sanitario degli animali introdotti, raccolta dati produttivi relativi all'ipofertilità, valutazione di parametri clinici ed ematologici provenienti dagli stati membri al fine della tutela del benessere animale anche con specifiche iniziative di formazione.