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AVIARIA, FAO: RAFFORZARE I CONTROLLI

AVIARIA, FAO: RAFFORZARE I CONTROLLI
Il virus rimane una minaccia a livello mondiale. Occorre rafforzare le misure di controllo. Per la FAO i recenti focolai di influenza aviaria registrati in 15 paesi dimostrano che il virus H5N1 richiede uno stretto monitoraggio e solide attività di controllo. I recenti focolai di influenza aviaria registrati in 15 paesi dimostrano che il virus H5N1 continua ad essere una minaccia globale e richiede uno stretto monitoraggio e solide attività di controllo. Lo dichiara la FAO con un comunicato in cui si fa il punto della situazione a livello mondiale.

Dal dicembre scorso ad oggi hanno confermato nuovi focolai di H5N1 nel pollame 15 paesi: Bangladesh, Benin, Cina, Egitto, Germania, India, Indonesia, Iran, Israele, Myanmar, Polonia, Russia, Ucraina, Turchia e Vietnam. Eccetto pochi casi in Cina, Polonia e Regno Unito dove i focolai si sono registrati tra i volatili selvatici, la maggior parte dei focolai si sono verificati tra i volatili domestici: polli, tacchini, oche ed anatre.

"A livello mondiale sono stati fatti molti passi avanti nel controllo del virus dell'influenza aviaria H5N1. Oggi siamo meglio attrezzati ad affrontare la malattia di quanto non lo fossimo tre anni fa", ha affermato il Veterinario Capo della FAO Joseph Domenech. "Sono migliorate le misure di sorveglianza e d'individuazione precoce e la capacità di risposta immediata. Inoltre molti paesi che sono stati contagiati per la prima volta sono riusciti ad eliminare il virus dal pollame".

Per quanto riguarda l'Europa si sono di recente registrati focolai in Germania, in Polonia, nella Federazione Russa ed in Gran Bretagna. In tutti i paesi, specialmente nell'Unione Europea, l'individuazione e la risposta sono molto efficaci", ha detto Domenech. "Ma stiamo assistendo ad infezioni nel pollame non trasmesse dagli uccelli selvatici. Questo elemento solleva la questione sui modi di trasmissione del virus e sui potenziali serbatoi di infezione, ad esempio le anatre ruspanti", ha aggiunto.

Con l'assistenza della FAO, sono oltre 50 i paesi che sono riusciti a tenere sotto controllo, ed addirittura eliminare, la malattia nel pollame. "Gli interventi di sorveglianza, le misure di biosicurezza, le vaccinazioni, l'abbattimento ed il rafforzamento dei servizi veterinari sono tutti elementi chiave per efficaci campagne di controllo dell'influenza aviaria H5N1", ha concluso Domenech.

"La crisi dell'influenza aviaria è lungi dall'essersi conclusa e continua ad essere fonte di preoccupazione in Indonesia, in Bangladesh ed in Egitto, paesi dove il virus si è radicato nonostante gli sforzi fatti per contenerlo", ha aggiunto Domenech.

I paesi dovrebbero continuare a tenere alta la guardia e vigilare sull'evolversi della situazione. "Il virus non è diventato più contagioso per gli esseri umani, ma è riuscito a persistere in alcune parti dell'Asia, dell'Africa e probabilmente dell'Europa. Potrebbe ancora provocare un'epidemia di influenza umana", ha messo in guardia Domenech.