RASFF, anche in Italia le uova dei cent'anni

L'Italia aveva notificato al sistema di allerta rapida comunitaria la presenza sul mercato nazionale di "uova dei cent'anni". La risposta della Commissione.

Le uova trasformate in guscio, di provenienza cinese, comunemente note come "uova dei cent'anni" sono presenti anche sul mercato nazionale. In seguito alla notifica trasmessa in proposito dal Ministero della Salute italiano al sistema RASFF, la Commissione ha risposto ai dubbi di categorizzazione di questo alimento, stante le caratteristiche questi prodotti, la presenza del guscio e il processo di separazione.

Sui prodotti oggetto della notifica (uova in guscio sottoposte a diversi tipi di trattamenti di trasformazione quali cottura, salatura, con o senza aggiunta di additivi, da conservare a temperatura ambiente) erano sospettati di importazione illegale. Sul territorio nazionale sono stati disposti dei sequestri; le "uova dei cent'anni", infatti non collimano con le previsioni dei Regolamenti (853/2004 e 798/2008) e delle Decisioni (2011/163 e 2002/994) dell'Unione. 

Il Ministero della Salute ha quindi chiesto un parere alla Commissione europea, "allo scopo di stabilire la categoria di alimento entro cui includerli e quindi la possibilità di essere ammessi all'importazione e per evitare differenti decisioni da parte degli ispettori veterinari dei PIF europei".

La Commissione ha chiarito che "la produzione di ovoprodotti- secondo la definizione dell'allegato 1 punto 7.3 del Reg 853/2004- non necessariamente prevede la rimozione del guscio e che le "uova dei cent'anni" possono essere importate nella UE se sono conformi alle condizioni previste dalla normativa dell'UE per l'importazione degli ovoprodotti e sono accompagnati dal pertinente certificato ufficiale per l'entrata nell'Unione".

Il Ministero della Salute ha quindi informato i Posti di Ispezione Frontaliera, gli UVAC, gli assessorati alla sanità e i Carabinieri del NAS che le uova dei cent'anni possono entrare ed essere commercializzate nella UE "se provenienti da stabilimenti autorizzati a esportare ovoprodotti nella UE e nel rispetto delle condizioni di salute pubblica e animale previste dalla normativa dell'UE e attestate dal certificato veterinario per gli ovoprodotti ( modello EP) di cui all'allegato 1 parte 2 del Reg CE 798/2008".