I lavori statutari dei Delegati Enpav sono stati accompagnati da riflessioni e proposte per i futuri Medici Veterinari. Sviluppare cultura previdenziale. Proteggere il futuro professionale difendendo le competenze. Prende quota la proposta di alzare a sei anni la durata del corso di laurea. A Bari, l'Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Veterinaria si è aperto al confronto e ha deliberato importanti novità.
La pre-assemblea dei Delegati Enpav, sabato 29 novembre, ha riunito nel capoluogo pugliese esponenti delle rappresentanze professionali, accademiche e studentesche per discutere di
“Pre-videnza per i giovani Medici Veterinari". Insieme al CdA e al gruppo dirigente dell'Ente sono intervenuti i vertici di
IVSA Italy — la principale associazione mondiale degli studenti di Medicina Veterinaria — di
Fnovi, Anmvi, Sivelp, Sivemp e della
Conferenza dei Direttori di Dipartimento.
Le linee d’azione individuate a conclusione dei lavori puntano a:
- potenziare la comunicazione
- realizzare sondaggi periodici
- portare la Cassa sui territori
- consolidare una sinergia stabile con tutti gli Atenei.
Gli studenti: bisogni e risposte- Dagli studenti sono emerse nuove esigenze di formazione, stress universitario e nuovi bisogni per il futuro professionale. La scarsa conoscenza della maeria previdenziale è alla base dell'impegno di Enpav a continuare ad intercettare gli studenti già nei primi anni di studio. Tra le proposte condivise: una possibile preiscrizione Enpav per studenti, cicli di incontri dedicati ai neolaureati, un “vademecum del neolaureato” e un maggiore supporto per il l benessere psicologico.
Il punto di vista delle organizzazioni professionali- Dai vari interventi delle rappresentanze professionali è emersa da un lato l'esigenza di una forte collaborazione tra Atenei, Ordini e istituzioni, dall'altro la necessità di difendere il perimetro professionale da invasioni di campo e appetiti di altre figure professionali nei confronti delle competenze riservate dall'abilitazione di Stato. E' stata anche sottolineata l’importanza di pianificare precocemente il futuro previdenziale sin dai primi anni della professione.
L'Accademia- La Conferenza dei Direttori di Dipartimento per voce del suo Presidente,
Alessandro Zotti, ha sottolineato l’urgenza di una sinergia tra MUR e Ministero della Salute nell’interlocuzione con il mondo accademico e la crescente consapevolezza dell’opportunità di allungare a sei anni il percorso formativo. Il Vice Direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria di Bari,
Pasquale De Palo, ha evidenziato l’importanza di trasferire competenze — non solo conoscenze — e di sviluppare una modalità formativa che possa accompagnare il giovane veterinario nell’ingresso alla professione.
I lavori dei Delegati provinciali- L'Assemblea, convocata per domenica 30 novembre, ha adottato numerose deliberazioni innovative: modifiche statutarie per aggiornare i meccanismi di voto ed elettivi e l'ampliamento del welfare assistenziale a fronte di un
Bilancio Preventivo 2026 che consente di guardare a una gestione solidamente in equilibrio nonostante la minaccia del calo demografico.
Le conclusioni del Presidente Enpav- “Il modello del ciclo vitale, pur elaborato molti anni fa, resta un punto di riferimento per comprendere la relazione tra reddito, risparmio e consumo lungo l’arco della vita" dichiara il Presidente
Oscar Gandola, citando il Premio Nobel per l'Economia
Franco Modigliani: "La sfida è garantire stabilità e benessere anche quando i flussi di reddito si riducono, attraverso una pianificazione previdenziale consapevole".
Oggi - prosegue- "questa esigenza è ancora più attuale: l’allungamento della vita, l’invecchiamento della popolazione e le trasformazioni del mercato del lavoro impongono un ripensamento delle strategie. Non si tratta solo di accumulare risparmio, ma di costruire strumenti che garantiscano sicurezza e qualità della vita anche nella fase di decumulo. Il nostro compito, come sistema previdenziale, è chiaro : “tutelare gli iscritti e rafforzare la solidità del sistema previdenziale, offrendo soluzioni che uniscano sostenibilità e tutela del benessere degli iscritti. Solo così potremo affrontare le sfide demografiche e sociali dei prossimi anni con responsabilità e visione”- conclude Gandola.
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