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SUMMARY REPORT

FVE, sempre meno Veterinari: cause e rimedi

FVE, sempre meno Veterinari: cause e rimedi
Nel report "Workforce Shortage of Veterinarians" la Federazione dei Veterinari Europei descrive un fenomeno che non si arresta. In Europa, prestazioni veterinarie scoperte per carenza numerica di professionisti e per mancato incontro fra domanda e offerta. Poche le strategie messe in campo dagli Stati. Nel report anche uno spaccato sulla situazione italiana.

I Medici Veterinari Italiani sono circa il 10% del totale dei Colleghi europei. Negli ultimi anni, le proporzioni sono rimaste stabili a causa di una carenza di forza lavoro professionale che sta interessando l'Italia e più in generale tutta l'Europa. Lo si evince dal report "Workforce Shortage of Veterinarians" pubblicato dalla Federazione dei Veterinari Europei. Il fenomeno sta interessando un numero crescente di Paesi europei e si sta espandendo in tutti i settori di attività. La tendenza, osserva la Fve, è "preoccupante".

Le cause-Nel settore privato stanno cambiando i modelli organizzativi della professione veterinaria, più improntati all'imprenditorialità per quanto riguarda i detentori di capitali e pià orientati alla contrazione dell'impegno lavorativo o ad un riequilibrio (part time, work life balance) con una settimana lavorativa mediamente scesa da 40 a 37 ore di lavoro settimanali.
La domanda di assistenza veterinaria non è ripartita adeguatamente nei settori dove è richiesta, con una prevalenza generale per il settore degli animali da compagnia (71%) che lascia scoperti i settori dell'allevamento di animali produttori di alimenti e degli equini. In campo zootecnico pesano le ricorrenti crisi agricole, complicate dalle avversità climatiche e dalle calamità naturali.
Nel settore Privato si rileva un passaggio da ambulatori veterinari  di piccole dimensioni e mono-conduzione a strutture più grandi con ingresso di attori dell'imprenditoria e della finanza.  Nonostante una tendenza generale a reclutare ulteriore forza lavoro, non sempre le strutture private riescono nell'intento, a causa di condizioni di lavoro e di retribuzione non sufficientemente attrattive o soddisfacenti. Il sovraccarico di lavoro dei Medici Veterinari che restano in attività può raggiungere soglie di burn out e creare disaffezione verso la professione. Il 59% dei Veterinari europei nel 2023 ha dichiarato di lavorare "troppo". Tra le donne si registra il mancato rientro nella professione dopo la maternità.
Nel settore Pubblico la domanda di prestazioni veterinarie è spesso soddisfatta da impieghi temporanei. In sintesi, il Rapproto riassume in 7 punti le cause della mancanza di Medici Veterinari e del mismatch tra una domanda e una offerta di lavoro che fanno fatica ad incontrarsi:

1. Scarsa attrattività delle aree rurali.
2. Preferenza ad esercitare per gli animali da compagnia
3. Difficoltà economiche del settore agro-zootecnico
4. Difficoltà ad avviare un'attività che risulti redditizia.
5. Aumento delle corporates nella professione veterinaria
6. Condizioni di lavoro insoddisfacenti.
7. Calo delle assunzioni/committenze nel settore pubblico.


Cosa succede se mancano i Veterinari- La mancanza di Medici Veterinari pone "sfide significative" a tutta la Società. Ha contraccolpi diretti sulle popolazioni animali, ma è di ostacolo anche allo sviluppo economico e mette in pericolo l'ecosistema. Secondo la Fve, disporre di una rete veterinaria nazionale è essenziale per garantire la prevenzione, la diagnosi precoce e il controllo rapido delle malattie. E' essenziale alle produzioni alimentari di origine animale e ad affrontare le sfide legate alla salute pubblica, contribuendo a società più sane e resiliente. La carenza di veterinari comporta il rischio di ingresso nella professione veterinaria di profili non altrettanto adeguati in settori che sono di sua diretta competenza. In alcuni Paesi è a rischio la tenuta dei Servizi Veterinari di Stato.

Azioni nazionali- Il Rapporto offre lo stato dell'arte delle azioni messe in campo dai singoli Stati membri per far fronte a questa carenza. In alcuni Paesi è stato innalzato il numero dei posti disponibili nell Facoltà di Medicina Veterinaria veterinaria (fra i primi Romania e Grecia); altrove sono stati avviati programmi di finanziamento statale (in Francia) per retribuire l'assistenza veterinaria nelle zone rurali oppure sono stati avviati programmi di tutoraggio per giovani laureati e un programma specifico di sussidi ai Servizi Veterinari (in Francia, Romania,
Scozia e Spagna). Complessivamente, il fenomeno è più osservato che contrastato, in assenza di politiche di programmazione degli accessi, dell'orientamento e dei collocamenti in grado di superare le difficoltà attuali.  La Fve suggerisce, fra l'altro, di condurre indagini di mercato per stimare l'entità del problema, aumentare il sostegno finanziario alle attività veterinarie, proporre modelli di business redditizi, sostenere il post-laurea con programmi di tutoraggio per i neolaureati. . 

In Italia- La scheda del Report dedicata alla Veterinaria italiana evidenzia una inversione di tendenza nella programmazione universitaria, con un progressivo aumento delle immatricolazioni ai corsi di laurea in Medicina Veterinaria. Ad un incremento del numero programmato non corrisponde un collocamento di professionalità veterinarie nei settori dove è maggiore la carenza. Tuttavia, negli ultimi anni è diventato più difficile coprire i posti vacanti anche nel settore degli animali da compagnia.  Nonostante l'Italia sia il Paese europeo con la maggiore crescita di animali da compagnia dalla pandemia in poi, la remuneratività professionale è minacciata dall'aumento dei costi fissi, soprattutto di approvvigionamento energetico e di medicinali veterinari.
Il Report registra la scelta di chiudere il servizio di assistenza veterinaria 24 ore su 24.
Nel Servizio Sanitario Nazionale e nelle funzioni veterinarie ufficiali, il Report della Fve registra l'ingresso di professionalità diverse da quelle veterinarie.  Nonostante il percorso professionale di un veterinario alle dipendenze del sistema statale o regionale presenti ancora dei vantaggi, sia in termini di retribuzione, che come carico di lavoro che risulta ben strutturato, i concorsi e i bandi sono andati riducendosi per mancanza di risorse finanziarie, con riflessi sul turn over generazionale.
Nel periodo analizzato dalla Fve, il Rapporto segnala, in Italia, uno squilibrio fra le nuove iscrizioni e l'aumento delle richieste di cancellazione dall'Ordine.


Summary report Shortage Vet 2024